lunedì 22 settembre 2008

Caparezza Inno verdano ( Padania )

"NOI MARCEREMO SU ROMA LADRONA, PERCHÈ CHI VA A ROMA PRENDE LA POLTRONA!"

Ahahahahah.... Grande Caparezza!!

4 commenti:

Unknown ha detto...

Akul io avevo un video su youtube con la stessa canzone di caparezza....poi mi è stato censurato....vaffanculo a youtube!

AKUL87 ha detto...

Deve aver subito un gran numero di contrassegni da utenti "padani".... oppure non ho altra spiegazione....

il Russo ha detto...

Ridicoli, sono i peggio mangioni che si possa immaginare, hanno le mani in tutta la Lombardia da Malpensa alla Milano Serravalle, cliniche private ecc. e parlano di Roma ladrona...

Anonimo ha detto...

Umberto Bossi e la sua Lega sono un manuale vivente di deriva politica. Vengono da Lenin. Passano per Carlo Cattaneo e Calandrino. Stanno finalmente approdando a Clemente Mastella. Anche se nella forma degenerata del mastellismo, ancestrale teoria dell’Italia familista e vorace che si fa prassi, anzi euforia, quando si tratta di divorare organigrammi, pretendere privilegi, scorte, posti garantiti, feste, appartamenti a prezzi scontati, rimborsi per viaggi, giornali di partito, convegni e almeno tre pasti al dì con il dolce.

Bisognava vederli, l’altro giorno a Venezia, tutti riuniti per il rito celtico dell’ampolla del Po, sciamare dopo il comizio popolano (con insulti ai negri, ai terroni, ai musulmani) verso i saloni patrizi dell’Hotel Metropole, camere da 500 euro a notte. Tutto lo stato maggiore padano: sindaci, assessori, deputati, senatori, sottosegretari, ministri. Con motoscafi blu e le femmine bianche, e i figli, i familiari, i portaborse.

Come quasi tutto nella Lega anche questa nuova stagione della abbondanza (sebbene mai lieta come ai tempi democristiani e socialisti, semmai cupa, rancorosa, rivendicativa) discende in linea diretta dai voleri del capo. Ha cominciato lui, Umberto, piazzando il fratello Franco e il figlio primogenito Riccardo alla Commissione europea di Bruxelles. Funzionari con notevole esperienza: uno venendo da un Autoricambi di Fagnano Olona, l’altro dal fuoricorso dell’università. E ha continuato con il secondo figlio, il prediletto Renzo, quello bocciato due volte alla maturità, che il papà definisce “trota, non ancora delfino”, ma che si porta ai vertici di Arcore e di Palazzo Chigi. Lo sta istruendo alla politica e lo fa allenare con i suoi ministri, visto che anche lui, da piccolo Bossi, sogna il federalismo prossimo venturo. Oppure il feudalesimo.
Pino Corrias
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Lo posto...magari qualcuno non l'ha letto...bellissimo!