domenica 31 agosto 2008

All'Alitalia ci pensa Fantozzi

Dopo tanto parlare sulla questione Alitalia e sulle menzogne dei vari politici....

RIDIAMOCI UN PÒ SÙ!

Alitalia: le menzogne di Scajola

Ogni giorno in questa Italia del contrario assistiamo a nuove menzogne che si aggiungono a quelle vecchie. Così, anche un misero blogger come me è costretto a rivedere i post precedentemente scritti per tenersi aggiornato. Il post è quello di due giorni fa sul caso Alitalia.
L'aggiornamento riguarda le discutibili ultime affermazioni del ministro Scajola.....


Ecco una piccola parte dell'intervista rilasciata da Roberto Colaninno, presidente della cordata per salvare Alitalia, al quotidiano "La Repubblica":

Va bene, ma la sua etica da imprenditore non ha niente da dire sul fatto che tutto il rosso di Alitalia - uomini e debiti - si scarichi sullo Stato, come ai bei tempi democristiani dell'Efim? "Mi scusi, ma lei sa dirmi come possiamo salvare questa azienda se non si fa così? Io, con tutta la buona volontà, non sono mica mago Merlino. Qui l'azienda è cotta, non c'è più, non c'è più niente. Con il kerosene a 200 dollari a barile, come li fa volare gli aerei? Provi lei a fare un giornale senza carta e senza inchiostro. Alitalia è finita, e non è colpa mia, e per la verità nemmeno di Berlusconi o di Prodi Tra i costi, c'è lo scarico del rosso sullo Stato: perché il cittadino dovrebbe pagare? "Perché avrebbe qualcosa che gli serve in cambio, e che serve a rendere il Paese più moderno. Una compagnia aerea efficiente, in un sistema aeroportuale funzionale, in una rete di trasporti razionale. L'Italia può forse farne a meno? E poi, il problema è riprendere Alitalia per i capelli dall'abisso, e riportarla nel mercato. Una volta arrivata lì, coi piedi all'asciutto, lavoreremo secondo le leggi di mercato, com'è evidente. Ma per arrivarci, non c'è altra strada, perché non ci sono risorse. E gli aeroplani a pedali non li hanno ancora inventati".

Ecco invece una parte delle ultime dichiarazioni di Silvio Berlusconi sulla vicenda:


"Un paese importante come l'Italia deve avere strumenti per promuovere la propria economia, il proprio patrimonio culturale e la propria immagine - ha detto Berlusconi - e uno di questi strumenti e' avere una solida e grande compagnia di bandiera, come qualsiasi importante paese
del mondo ha" (...) "Una compagnia nuova, piu' efficiente, finanziariamente in equilibrio e tecnologicamente avanzata, che non pesera' piu' sulle spalle dei contribuenti"

Aggiornamento:(clicca)


«Si tratta a tutti gli effetti di un’operazione di mercato, perché c’è un gruppo privato che chiede di acquistare alcuni asset dell’Alitalia dichiarata insolvente. Il commissario farà eseguire una perizia da una primaria istituzione finanziaria che sceglieremo e venderà gli asset al prezzo di mercato. Se nel frattempo dovessero manifestarsi altri potenziali acquirenti, Fantozzi dovrà scegliere l’offerta migliore. A quel punto la nuova Alitalia potrà continuare ad espletare il servizio, mentre la vecchia società dovrà vendere gli asset residui, ripagare i creditori, gli obbligazionisti e gli azionisti. Per i piccoli risparmiatori abbiamo previsto anche il ricorso al fondo alimentato dai “conti dormienti”.

Degli aiuti di Stato, caro ministro, ne vogliamo parlare??

LE MENZOGNE CONTINUANO...

sabato 30 agosto 2008

Taci, il nemico t'ascolta!



Ci risiamo. Il Caimano ci prova ancora.
Berlusconi è contro le intercettazioni, questo è risaputo: come potrebbe altrimenti agire indisturbato da "magnaccia" con Saccà??
Casualmente, escono fuori all'improvviso delle intercettazioni che riguardano Romano Prodi. Casualmente, le pubblica proprio il giornale di famiglia "Panorama". Sempre casualmente, il Caimano è prontissimo a dare la proprià (finta) solidarietà al vecchio premier.


Fortunatamente Prodi è stato subito deciso nella reazione ed ha affermato che, in quanto non ha nulla da nascondere, quelle intercettazioni vanno pubblicate. Ottima reazione direi!
E in tutto questo Veltroni cosa fa? Incredbilmente, per la prima volta in vita sua cerca di fare il duro contro il Caimano, con testuali parole:
"La dichiarazione di solidarietà del Presidente del Consiglio a Romano Prodi è un esercizio non utile, sarebbe bastato che i giornali di sua proprietà non pubblicassero quelle intercettazioni. La sua è una solidarietà evidentemente falsa e non ispirata a principi e pensieri reali".


Bene, cioè benino. Peccato solo che ricordo bene come veniva trattato l'argomento intercettazioni nel programma del PD. Ecco qua:
"Lo strumento delle intercettazioni di comunicazioni telefoniche, informatiche e telematiche è essenziale al fine di contrastare la criminalità organizzata ed assicurare alla giustizia chi compie i delitti di maggiore allarme sociale, quali la pedofilia e la corruzione. Bisogna conciliare tali finalità con diritti fondamentali come quello all’informazione e quelli alla riservatezza e alla tutela della persona. Il divieto assoluto di pubblicazione di tutta la documentazione relativa alle intercettazioni e delle richieste e delle ordinanze emesse in materia di misura cautelare fino al termine dell’udienza preliminare, e delle indagini, serve a tutelare i diritti fondamentali del cittadino e le stesse indagini, che risultano spesso compromesse dalla divulgazione indebita di atti processuali. E’ necessario individuare nel Pubblico Ministero il responsabile della custodia degli atti, ridurre drasticamente il numero dei centri di ascolto e determinare sanzioni penali e amministrative molto più severe delle attuali, per renderle tali da essere un’efficace deterrenza alla violazione di diritti costituzionalmente tutelati."

Eh no, caro Walter.... YOU CAN'T!

venerdì 29 agosto 2008

Alitalia: le menzogne di Berlusconi


Ecco una piccola parte dell'intervista rilasciata da Roberto Colaninno, presidente della cordata per salvare Alitalia, al quotidiano "La Repubblica":

Va bene, ma la sua etica da imprenditore non ha niente da dire sul fatto che tutto il rosso di Alitalia - uomini e debiti - si scarichi sullo Stato, come ai bei tempi democristiani dell'Efim? "Mi scusi, ma lei sa dirmi come possiamo salvare questa azienda se non si fa così? Io, con tutta la buona volontà, non sono mica mago Merlino. Qui l'azienda è cotta, non c'è più, non c'è più niente. Con il kerosene a 200 dollari a barile, come li fa volare gli aerei? Provi lei a fare un giornale senza carta e senza inchiostro. Alitalia è finita, e non è colpa mia, e per la verità nemmeno di Berlusconi o di Prodi Tra i costi, c'è lo scarico del rosso sullo Stato: perché il cittadino dovrebbe pagare? "Perché avrebbe qualcosa che gli serve in cambio, e che serve a rendere il Paese più moderno. Una compagnia aerea efficiente, in un sistema aeroportuale funzionale, in una rete di trasporti razionale. L'Italia può forse farne a meno? E poi, il problema è riprendere Alitalia per i capelli dall'abisso, e riportarla nel mercato. Una volta arrivata lì, coi piedi all'asciutto, lavoreremo secondo le leggi di mercato, com'è evidente. Ma per arrivarci, non c'è altra strada, perché non ci sono risorse. E gli aeroplani a pedali non li hanno ancora inventati".

Ecco invece una parte delle ultime dichiarazioni di Silvio Berlusconi sulla vicenda:


"Un paese importante come l'Italia deve avere strumenti per promuovere la propria economia, il proprio patrimonio culturale e la propria immagine - ha detto Berlusconi - e uno di questi strumenti e' avere una solida e grande compagnia di bandiera, come qualsiasi importante paese
del mondo ha" (...) "Una compagnia nuova, piu' efficiente, finanziariamente in equilibrio e tecnologicamente avanzata, che non pesera' piu' sulle spalle dei contribuenti"

Una cosa è certa: uno dei due ci sta letteralmente prendendo per il culo!
Secondo voi chi dei due??

martedì 26 agosto 2008

Dico la mia sulle olimpiadi cinesi

Finalmente, dopo che per due settimane tutti i TG del mondo hanno parlato e sparlato della Cina, ora, quando già non ne parla quasi più nessuno, dico la mia. Ho trovato abbastanza irritante nei scorsi giorni vedere tutti quei politici farsi paladini dei diritti umani. Non è mancato proprio nessuno. C'era Frattini, che sta al governo con chi nel 2001 a Genova ha provocato quella che, secondo Amnesty International, è la più grande violazione dei diritti umani in un paese occidentale nel dopoguerra. C'era Bush.... mentre guardava sorridendo la cerimonia d'apertura probabilmente un bombardiere americano stava mietendo nuove vittime innocenti in Iraq o Afghanistan. C'era Putin, lo sterminatore di ceceni.
In sostanza,i peggiori criminali del pianeta parlavano di civiltà e tolleranza. Che teneri... Per quel che riguarda i diritti calpestati dal regime cinese invece, penso che niente di meglio di questa canzone possa rappresentare bene la mia opinione. (Un ringraziamento a "Il Russo" per avermela fatta conoscere)


L' orizzonte e' nello specchio
l' orizzonte e' dentro me
ho distrutto tutto il tempo
perche' il tempo e' solo mio
cielo basso sui capelli
l' orizzonte e' dentro me
ho scolpito sulla pelle
che chi piange ridera'.
Sono libero, come il vento sono libero
Questo mostro ha cento occhi
cento occhi come spie
ma quei bastardi ridono
mi hanno tolto mani, bocca e occhi,
occhi... occhi, occhi... occhi, occhi...
occhi, occhi...
Sono il vento, sono libero come il vento,
senza fine ah ah ah
sono libero, sono libero
Con il cuore in quella piazza
tiene a mente Tienammen
la morte la porta la liberta' e la violenza perdera'
e ogni gabbia uccide un uomo ma la rabbia fa' resistere
e ha scolpito sulla pelle che chi piange ridera'.
Sono il vento, sono libero come il vento, senza fine
sono il vento, sono libero come il vento, seno libero ah ah ah.

Rispetta la mia scelta rispetta la mia scelta.

Libero, libera, libero, libera libero, libera, libero, libera.
Libero, libera, libero, libera libero, libera, libero, libera.

Sono libero

Litfiba- Il vento - Pirata(1989)

lunedì 25 agosto 2008

Emergenza rifiuti finita? L'ultima verità

Visto che i TG nazionali continuano a tacere sull'argomento, anch'io insisto a divulgare la verità: la Campania continua a rimanere un enorme discarica a cielo aperto!
Come sempre, vedere per credere...

domenica 24 agosto 2008

Una vera lezione di vita: Randy Pausch e la sua "Last lecture"

Finalmente posso pubblicare questo video sul mio blog. Tratta di una parte della "Last lecture" di Randy Pausch, professore universitario statunitense scomparso purtroppo lo scorso 25 luglio per un tumore al pancreas.
In questa ultima lezione Pausch ci parla di come vivere adeguatamente la propria vita. Senza mezzi termini, penso proprio che questa sia una di quelle lezioni che possono realmente aiutare a cambiare la propria esistenza. È interamente incentrata sulla voglia di vivere, di divertirsi, di non arrendersi mai. Pausch invita tutti a vivere sempre in modo onesto e coerente, focalizzando la propria attenzione sugli altri. Invita tutti a sognare e a lottare per i propri obiettivi, perchè se lottiamo in modo adeguato, i sogni stessi verranno da noi.

Invito tutti a spendere 10 minuti del proprio tempo per vedere questo bellissimo video. Guardando gli ultimi 10 secondi personalmente non sono riuscito a trattenere le lacrime, e non me ne vergogno a dirlo. Provate voi...


"Ricordate: i muri esistono affinché noi possiamo dimostrare quanto ci teniamo a superarli. Esistono per separarci dalle persone che non vogliono davvero vedere esauditi i loro desideri d’infanzia. Non cedete. L’oro migliore è quello che giace in fondo ai barili di merda."
(Randy Pausch)

giovedì 21 agosto 2008

Contro Berlusconi... dobbiamo essere tutti dei Matteotti!

Nel post precedente ho parlato di Berlusconi e della somiglianza tra la sua politica e quella di Mussolini. Con questo nuovo post cerco invece di trovare una cura al nuovo fascismo che incombe.
Giacomo Matteotti pagò con la vita la sua capacità di opporsi ai fascisti.
Carlo Rosselli parlò così di lui:


"Matteotti è diventato il simbolo dell'antifascismo e dell'eroismo antifascista. In qualunque riunione si faccia il suo nome, il pubblico balza in piedi o applaude.
Comitati Matteotti, Fondi Matteotti, Circoli Matteotti,Case Matteotti. Matteotti, come l'ombra di Banco, accompagna Mussolini. E Mussolini lo sa.
Eppure, nessun uomo fu meno simbolo,meno "eroe", nel senso usuale dell'espressione, di Matteotti.
Gli mancavano per questo le doti di popolarità,di oratoria, di facilità che creano nel popolo il feticcio; e la sua vita breve non registra neppure uno di quei gesti drammatici che colpiscono la fantasia e promuovono ad "eroe" il semplice mortale.
Matteotti possedeva però in grado eminente una qualità rara tra gli italiani e rarissima tra i parlamentari: il carattere. Era tutto d'un pezzo. Alle sue idee ci credeva con ostinazione, e con ostinazione le applicava. Quando lo conobbi a Torino insieme a Godetti ricordo che entrambi rimanemmo colpiti dalla sua serietà e dal suo stile antiretorico e ci comunicammo la nostra impressione. Era magro, smilzo nella persona,non assumeva pose gladiatorie,rideva volentieri, ma da tutto il suo atteggiamento e soprattutto da certe sue dichiarazioni brevi si sprigionava una grande energia.
L'antifascismo era in Matteotti un fatto istintivo, intimo, d'ordine morale prima che politico. Tra lui e i fascisti correva una differenza di razza e di clima.
Due mondi, due concezioni opposte della vita. In questo senso egli poteva dirsi veramente l'anti-Mussolini.
Le astuzie tattiche e oratorie di Mussolini restavano senza presa su Matteotti. Quando Mussolini parlava alla Camera entrando in quello stato di eccitazione morbosa che pare contraddistingua la sua oratoria e possa esercitare un fascino magnetico, Matteotti, pessimo medium,restava impenetrabile e ai passaggi goffi rideva col suo riso un po' stridulo e nervoso.
Quando invece era Matteotti a parlare, Mussolini gettava fiamme dagli occhi.
Eppure Matteotti non era eloquente; o per lo meno la sua eloquenza era tutto l'opposto dell'oratoria tradizionale socialista. Ragionava a base di fatti, freddo,preciso, tagliente. Metodo salveminiano. Quando affermava, provava.
Niente esasperò più i fascisti del metodo di analisi di Matteotti che sgonfiava un dopo l'altro tutti i loro palloni retorici.
Abbiamo lasciato 3.000 morti per le strade d' Italia, tuonava Mussolini - Pardon, 144, secondo il vostro giornale, replicava Matteotti.

- Il fascismo ha messo fine agli scioperi, Le ferrovie camminano. L'autorità dello Stato è stata restaurata. Matteotti, tra la stupefazione dei fascisti, interrompeva per rinfacciare al duce gli articoli del '19-20 inneggianti agli scioperi, alla invasione delle fabbriche,delle terre, dei negozi.

Dopo la famosa requisitoria di Matteotti contro i metodi elettorali fascisti (maggio 1924) gridata alla Camera tra altissime minacce e interruzioni, Mussolini pubblicò il 3 giugno sul "Popolo d' Italia" il seguente corsivo: "Mussolini ha trovato fin troppo longanime la condotta della maggioranza, perché l'On.Matteotti ha tenuto un discorso mostruosamente provocatorio che avrebbe meritato qualche cosa di più tangibile che l'epiteto "masnada" lanciato dall'On. Giunta".
L'8 giugno il giornale dichiarava che "Matteotti è una molecola di questa masnada che una mossa che una mossa energica del Duce penserà a spazzare".
Il 10 giugno Dumini, Volpi e Putato spazzavano....
3 gennaio 1925 Mussolini dichiarava : "Come potevo pensare, senza essere colpito da morbosa follia, di far commettere non dico un delitto, ma nemmeno il più tenue, il più ridicolo sfregio a quell'avversario che io stimavo perché aveva una certa cranerie un certo coraggio, che rassomigliavano al mio coraggio e alla mia ostinatezza nel sostenere la tesi? ".
Due cose colpiscono in questa disperata difesa: il " morbosa follia" che tocca uno degli aspetti della personalità mussoliniana (Mussolini è intelligentissimo, ma la sua intelligenza si innesta su un fondo psicopatico, ed il "mi rassomigliava". Dopo l' assassinio,Mussolini è stato costretto ad ammirare Matteotti. Ma Matteotti ha sempre disprezzato Mussolini.
Il socialismo di Matteotti fu una cosa estremamente seria. Non l' avventura del giovane borghese eretico che è rivoluzionario a venti anni, radicale a trenta (matrimonio + carriera), forcaiolo a quaranta. No. Fu una consapevole e maschia elezione del destino.
Nato ricco, dovette superare le difficoltà che ai socialisti ricchi giustamente si oppongono. Non lo superò con le sparate demagogiche, con le rinunce mistiche, o profondendo denari in banchetti elettorali o in paternalismi cooperativi e sindacali. Ma partecipando in persona prima al moto di emancipazione proletaria, costituendo libere istituzioni operaie, organizzando i contadini delle sue terre ai quali dirigeva manifesti di una sobrietà che era poco in uso attorno al '19.
Solo a un temperamento del suo stampo poteva venire in mente, nel corso delle elezioni del 1924, di scendere in Piazza Colonna con un pentolino di colla ad appiccicare sotto il naso dei fascisti i manifesti elettorali del partito che erano stati tutti stracciati. Matteotti, l'economista, il giurista, il ricco Matteotti appiccicava manifesti, scorazzava l'Italia per mettere in piedi le traballanti organizzazioni. Saltava dai treni,si travestiva per sottrarsi agli inseguimenti fascisti, prendeva con disinvoltura le bastonate e, nel pieno della lotta, faceva una punta a Asolo per i funerali della Duse rientrando poi in camion coi fascisti, perché cosi spiegò, gli pareva giusto che il proletariato italiano fosse rappresentato ai funerali della Duse.
Quanto al camion fascista era stato necessario servirsene per essere presente a una adunanza del partito.
Se i fascisti lo avessero riconosciuto sarebbe stata la fine. Ma Matteotti scherzava ormai con la morte, con grande orrore dei compagni posapiano.
Era fatale quindi che morisse l'antifascista-tipo Matteotti, eroe tutto prosa. Come dovevano morire nello stesso torno di tempo Amendola e Gobetti. Come dovranno morire, se non li salveremo, Rossi, Gramsci, Bauer e molti altri Matteotti che si sono formati in questi anni. Tutti caratteri, psicologie, che sono l'opposto del carattere e della sensibilità mussoliniana.
Mussolini sente, sa quali sono i suoi autentici avversari. Ha il fiuto dell'oppositore. Imbattibile con uomini del suo stampo. singolarmente impotente con uomini che sfuggono al suo orizzonte mentale. Perciò li sopprime.
Uccidendo Matteotti ha indicato all'antifascismo quali debbono essere le sue preoccupazioni costanti e supreme : il carattere;l'antiretorica; l'azione."

Ricordatevi bene queste tre parole:
CARATTERE, ANTIRETORICA, AZIONE.

martedì 19 agosto 2008

Parallelismo tra Berlusconi e il fascismo



Più passa il tempo e più si sente l'odore di fascismo. Lo si sente nei militari impiegati per l'ordine pubblico, nell'intenzione di prendere le impronte digitali dei bimbi rom, nel Presidente Fini che cerca di favorire la pista revisionista sulla strage di Bologna, nelle parole di Borghezio che elogiano la "razza padana etnicamente superiore".

Nonostante questo, ritengo importante ricordare come il "Berlusconismo" stesso rappresenti di per sé una forma di fascismo.
Di solito nella mente di un antifascista i ricordi sono sempre gli stessi: lo squadrismo e le centinaia di morti da esso provocati, le leggi razziali, la messa a bando di ogni partito di opposizione, l'alleanza con il nazismo e la conseguente disastrosa guerra. E tutto questo effettivamente fu il fascismo ed è nostro sacrosanto dovere ricordarlo . Il ventennio fascista però non fu solo questo. Obiettivo dichiarato di Mussolini era quello di governare il paese, e per farlo, una volta ottenuto il potere, cercò di ottenere sempre il massimo consenso. Ecco, io vedo il berlusconismo come una perfetta copia di questo periodo del fascismo. Vediamo insieme le analogie:
  • Mussolini per consolidare il suo potere aveva il pieno controllo dell'editoria e della radio-cinematografia. Berlusconi detiene il controllo più o meno diretto di numerose testate giornalistiche, che si sommano alle tre emittenti televisive di proprietà della sua famiglia e a tre emittenti nazionali ormai sempre più soggette al controllo governativo.
  • Mussolini, per aumentare il prestigio internazionale dell'Italia, attuò delle politiche di aggressione imperialiste in Abissinia e Albania, legando pian piano sempre più il destino dell'Italia a quello della Germania nazista. Berlusconi ha seguito fedelmente Bush nella sua guerra preventiva, con il risultato che per salvare gli interessi americani dei soldati italiani sono morti in Iraq e continuano ad essere soggetti ad attacchi in Afghanistan.
  • Mussolini, per mostrarsi all'Europa come un dittatore benevolo, lasciò comunque libero di agire un intellettuale dalla fama internazionale come Benedetto Croce, il quale, con con la sua rivista d'opposizione liberale dalla limitatissima tiratura di copie, non rappresentava certo un pericolo. Anche Berlusconi nelle sue televisioni è bravo a calcolare il rapporto rischio-beneficio. Prendiamo ad esempio il caso del programma "Le Iene": mostrandolo al mondo può presentarsi come un imprenditore liberale, in realtà il danno che subisce dai servizi scottanti del programma sono limitati, in quanto in genere chi si indigna per quei servizi sono solo quelli che già non voterebbero mai per lui.
  • Berlusconi come Mussolini è bravissimo ad usare la tecnica del "bastone e della carota". Il Duce, da buon ex socialista massimalista, la usò soprattutto con gli operai, dando loro riforme sociali in cambio del loro diritto a scioperare o ad avere qualsivoglia pretesa sulla gestione diretta del proprio lavoro. Berlusconi applica la stessa tecnica sulla sicurezza: ci fa sentire più sicuri, manda i soldati per strada, ma in realtà cerca solo di aumentare il suo controllo su ogni aspetto della nostra vita.
Per concludere, credo sia importante ricordare queste parole di Indro Montanelli:

"Siamo un paese cattolico, che nella provvidennza ci crede o almeno ne è affascinato. Il pericolo è questo: gli italiani sentendo aria di provvidenza sono sempre pronti a mettersi in fila speranzosi. Sta arrivando l'uomo della provvidenza. E io, in vita mia, di questi personaggi ne ho già conosciuto uno. Mi è bastato. Per sempre."

lunedì 18 agosto 2008

Monnezza a Coroglio - berlusconi NON FA IL SUO DOVERE

E Berlusconi avrebbe ripulito così Napoli?? Mah... guardate il video e giudicate voi stessi. Questa non è la concezione di pulizia che ho io...

venerdì 15 agosto 2008

Tarantella dell'ultimo bandito - Talco Album


TARANTELLA DELL'ULTIMO BANDITO

Tra nere piaghe nella vanità
di una terra all'imbrunir
con il sol che atterriva
masticando l'avvenir
Rino accese i suoi vent'anni
e un sentiero d'affamar
di racconti nelle valli
del bandito partigian

poi venne il tempo di chi più non sa
sulle spalle dell'oblio
del circo della storia
annegato al logorio

madre terra asciuga gli occhi
di chi seminò lontan
l'avvenire nei rintocchi
di un passato partigian

sul far dell'oblio
che ammalia il sonno da lontan
canto il tempo del brusio
nel cuor di un vecchio partigian
scalza età a rinnegar
mendicante d'avvenir
nell'era negata di un suolo tradito
riaccendo la gloria della memoria
con la tarantola dell'ultimo bandito

canto la tarantola dell'ultimo bandito

madre terra asciuga gli occhi
di chi seminò lontan
l'avvenire nei rintocchi
di un passato partigian

sul far dell'oblio
che ammalia il sonno da lontan
canto il tempo del brusio
nel cuor di un vecchio partigian
scalza età a rinnegar
mendicante d'avvenir
nell'era negata di un suolo tradito
riaccendo la gloria della memoria
con la tarantola dell'ultimo bandito

Ecco per voi il mio ultimo video pubblicato su youtube . Spero sia di vostro gradimento...
Lo dedico a tutti coloro che hanno ancora voglia di lottare in questa Italia del contrario, a tutti quelli che fortunatamente non riescono ancora a far tacere la propria coscienza e tengono ancora vivo il ricordo di migliaia di uomini morti per la nostra libertà.

MERITIAMOCI IL LORO SANGUE!






giovedì 14 agosto 2008

Il continuo delirio di Borghezio

Da ilmessaggero.it


ROMA (13 agosto) - La politica e la presunta "superiorità padana" arrivano anche alle Olimpiadi. A traghettare il sogno, o meglio l'incubo, dell'idea di una parte d'Italia "migliore" per nascita, anzi, per luogo, è il capodelegazione della Lega Nord al Parlamento europeo, Mario Borghezio, secondo il quale le prime medaglie d'oro olimpiche vinte da atleti del Nord testimoniano una «superiorità etnica dei padani».

Borghezio ammette, forse con fatica, che le vittorie «hanno certamente motivazioni di vario tipo» ma non si scoraggia e sottolinea che «nessuno, però, sembra avere il coraggio di dire la cosa più ovvia ed evidente e cioè che esse dimostrano la superiorità etnica dei padani, anche in questo campo». E poi l'accusa ai commentatori della Rai quelli «pagati da noi» sottolinea Borghezio, dimentico forse che l'abbonamento viene pagato anche dal resto d'Italia: «Nessuno - dice - è parimenti legittimato a ignorare questa realtà , come stanno facendo i commentatori della Rai». Borghezio ci tiene però a sottolineare che «non si deve certo trarre da questa realtà alcuna conseguenza di tipo razzista». Assolutamente no. Come si potrebbe arrivare a tale conclusione dalla frase nient'affatto dubbia sulla «superiorità etnica padana»?



Credo che la foto sottostante, con Minguzzi, oro nella lotta greco-romana, che festeggia sventolando il tricolore, sia la risposta ideale ai deliri di questo pazzo razzista.






VIVA L'ITALIA!











mercoledì 13 agosto 2008


"Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col timore dell'intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l'ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti."
(Primo Levi)

lunedì 11 agosto 2008


"Prima o poi arriva l'ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare; ma bisogna prenderla, perché la coscienza dice che è giusta."
(Martin Luther King)

sabato 9 agosto 2008

Aggressione neonazista a Fano

Dal sito Antifascismo Militante:

Fano: Agguato naziskin: due 30enni presi a calci e pugni ·
Agguato naziskin: due 30enni presi a calci e pugni all'uscita del disco-bar

L’episodio si è verificato a Ponte Sasso di Fano, davanti al noto locale 'Sun City Beach'. "Erano in 7-8, con anfibi e teste rasate. Ci hanno apostrofato con aria sprezzante tirando in ballo incomprensibili questioni politiche"

Carabinieri Fano, 8 agosto 2008 - "Ci hanno apostrofato con aria sprezzante tirando in ballo incomprensibili questioni politiche e poi, senza lasciarci neanche il tempo di chiedere spiegazioni, si sono scagliati verso di noi cominciando a menare calci e pugni con una foga inaudita''. Inizia così il drammatico racconto di T.G. informatico trentenne di San Filippo sul Cesano e di L.D., operaio metalmeccanico di 31 anni di Mondavio, vittime la notte scorsa di una feroce aggressione da parte di un gruppo di giovani agghindati come dei nazi-skin.

Un attacco ingiustificato e talmente brutale che i due amici sono stati costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce dove sono stati trattenuti per accertamenti fino al pomeriggio di ieri, prima di essere dimessi con una prognosi di 15 giorni ciascuno: T.G.per colpa di un profondo taglio al labbro, che ha richiesto tre punti di sutura e L.D. per la rottura del setto nasale. L’episodio si è verificato a Ponte Sasso di Fano, in via Faà di Bruno, davanti al noto locale 'Sun City Beach'.

''A quell’ora il disco-bar era già chiuso — spiegano i due — ma nei suoi tavoli esterni e davanti al suo ingresso c’erano ancora una ventina di persone e così ci siamo fermati anche noi, giusto per parlare un po’ e tirare tardi. Ad un certo punto è arrivato un gruppetto di sette o otto ragazzi dai 20 ai 30 anni con gli anfibi ai piedi, i jeans, le teste rasate e, soprattutto, con un atteggiamento provocatorio ed arrogante. Uno di loro ci ha rivolto una serie di frasi offensive, a cui non abbiamo reagito, ma nonostante ciò in tre hanno cominciato a sputarci e poi a picchiarci: cazzotti e calci, anche quando siamo caduti a terra''.

Quindi i due si sono dati alla fuga: ''Per fortuna, dopo alcuni minuti siamo riusciti a dirigerci verso la porta del locale all’interno del quale c’erano ancora dei camerieri, che ci hanno fatto entrare e ci hanno prestato le prime cure dandoci del ghiaccio da mettere sulle ferite. Per evitarci ulteriori contatti con gli aggressori uno del personale del bar è anche andato al parcheggio a prendere la nostra macchina, con la quale poi, sotto shock, abbiamo raggiunto il nosocomio di Fano''.

Le indagini sono già scattate: ''E’ stata un’esperienza terribile — proseguono i due ragazzi — devastante ed incomprensibile perché noi non abbiamo fatto e detto davvero nulla per suscitare la violenza di quel gruppo. Purtroppo, ormai non basta neanche starsene tranquilli per gli affari propri. Naturalmente, sporgeremo querela e per aiutare le forze dell’ordine ad individuare i responsabili forniremo agli inquirenti i numeri di targa delle due auto a bordo delle quali gli energumeni sono arrivati a Ponte Sasso: ce li ha mandati via sms una nostra amica che ha seguito tutta la scena da alcuni metri di distanza''. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri del Radio Mobile di Fano.

Sandro Franceschetti

venerdì 8 agosto 2008

Brunetta: è lui il vero populista!


Ecco un pezzo di un'intervista rilasciata un pò di tempo fa dal ministro Brunetta al giornale "L'espresso". Potete trovare l'intervista integrale QUI.

"(...) io sto facendo una rivoluzione, punto a cambiare una mentalità, a introdurre un mutamento culturale, a innescare un meccanismo di controllo nei cittadini. Finora nel settore pubblico se volevi lavorare, facevi; se no, nessuno ti diceva nulla. Era un optional. C'era una connivenza generalizzata. Non c'era un padrone e non c'era un mercato. Io voglio darglieli".
Come?
"Consentendo al cittadino che subisce un disservizio di andare da un'associazione dei consumatori e avviare una class action. Che non si risolverà con una sanzione pecuniaria, come nel privato, ma con la rimozione del responsabile. Ho bisogno di una Tac e la tipologia dice che deve essere fatta in una settimana, ma c'è una fila d'attesa di sei mesi? Oggi sei impotente. Con la norma sulla class action vai, denunci e non spendi nulla. E nell'arco di 20 giorni si verificano le responsabilità. Metteremo in piedi un meccanismo straordinario. Se non hai dato la lista d'attesa nei tempi prescritti, perdi il posto. Le sanzioni ci sono, ma nessuno le rispetta: ora basta accettare tutto".


Lavorando personalmente in un servizio di radiologia medica, mi permetto di dire una cosa al signor ministro. Tra gli operatori sanitari, come in qualsiasi classe lavoratrice, si trovano le più svariate tipologie di individui, ed è facile incontrare nello stesso reparto sia il lavoratore pignolo che quello menefreghista, sia il lavoratore pigro che quello superdinamico, e così via...
Trovo il messaggio che il ministro Brunetta vuole far passare, ossia che i problemi del pubblico impiego siano da imputare unicamente ai fannulloni, assai ipocrita.
Prima di tutto inviterei il ministro a rivolgersi ai suoi stessi colleghi parlamentari, i quali amano disertare a loro piacimento le votazioni alla Camera e al Senato (lo stesso presidente Berlusconi, come viene sempre ricordato da Di Pietro nei suoi discorsi, non è mai presente in aula...); vorrei invitarlo poi a valutare con più obiettività i problemi della sanità pubblica, lasciando perdere il suo puro populismo che non sarà mai in grado di risolvere nessun problema.
Se per fare una TAC ci sono file di 20 giorni i fannulloni non centrano nulla. La colpa è da attribuire alla carenza di apparecchi, che spesso fa concentrare determinate tipologie d'esame in un ristretto numero d'ospedali. Quando questi apparecchi ci sono poi, quasi sempre c'è da risolvere il problema della carenza di personale, con i concorsi pubblici bloccati a causa dei tagli alla sanità...

Insomma, inviterei il ministro Brunetta a guardare prima la trave nel proprio occhio e in quello dei suoi colleghi, piuttosto chei occuparsi delle pagliuzze negli occhi altrui. I problemi vanno risolti alla radice. Il populismo può inizialmente entusiasmare le masse, ma imbrogliare tutti per sempre è impossibile. Prima o poi la resa dei conti arriva sempre.

martedì 5 agosto 2008

C'erano una volta gli ideali...



Avrete notato che ho cambiato notevolmente il look del mio blog. Intendo spiegarne a tutti il motivo.

Come ho già detto nel post precedente, da poco si è conclusa a pochi metri da casa mia la "Festa Democratica" del mio paese. Per me è stata un'autentica tortura. Mi ricordavo le vecchie feste de L'Unità di una volta, con le bandiere rosse sventolanti e i gruppi musicali che intonavano le canzoni storiche della sinistra, quali "Bella Ciao", "Fischia il vento", ecc...
Pochi giorni fa invece, ogni volta che sono uscito di casa, mi è toccato vedere le bandiere bianche del PD sventolare, con un impianto stereo che mandava musica che a mio giudizio aveva ben poco a che fare con una festa di partito. Inoltre, insieme ai vecchi organizzatori di una volta, comunisti fino all'osso, mi è toccato vedere democristiani che hanno ben poco in comune con la mia visione politica: vecchi ruffiani di politici corrotti, i quali hanno spesso venduto il loro voto per convenienza, senza nessun ideale.

Credo che a tutti sia capitato almeno una volta nella vita di vedere una persona verso cui siete attratti stare con qualcuno che secondo voi non la merita, e conoscerete bene la rabbia che si prova in quel momento. Bene, forse penserete che sto esagerando, ma io nel vedere questa Festa Democratica ho provato la stessa medesima rabbia.

Il cambiamento di look al mio blog non è altro che una reazione a questa situazione. Spero sia di vostro gradimento.

Saluti a tutti (a pugno chiuso!)

lunedì 4 agosto 2008

FIERO D'ESSERE DI SINISTRA!


Questo mio post vuole essere una sorta di sfogo personale. Sono appena reduce da una accesa discussione politica in famiglia e a 50 metri da casa mia si è appena conclusa la Festa de L'Unit... ops scusate... la Festa Democratica del mio paese.
Come ho detto più volte alle ultime elezioni ho votato Di Pietro, poichè tra il caos del Pd e il caos della SA mi sembrava l'unico capace di rappresentare un baluardo contro le scontate vergogne del futuro governo Berlusconi. Fino ad ora sta ampiamente soddisfando le mie aspettative, lottando colpo su colpo contro le ennesime leggi vergogna del caimano.
Nonostante ciò non sono così ingenuo da ignorare che su molte
questioni le mie posizioni sono distanti anni luce dalle sue. Lo voglio quindi ribadire con forza:
IO SONO DI SINISTRA E NE SONO FIERO!

Sono di sinistra perchè provo rabbia verso qualsiasi ingiustizia nel mondo. Sono di sinistra perchè penso che la questione morale berlingueriana sia di drammatica attualità in Italia. Sono di sinistra perchè nel distinguere le persone considero il colore della pelle come il colore degli occhi. Sono di sinistra perchè considero i morti sul lavoro un abominio. Sono di sinistra perchè considero un uomo libero soltanto se ha un piatto su cui mangiare, un tetto sotto cui abitare, un lavoro sicuro da cui trarre giovamento e dignità. Sono di sinistra perchè credo nella coproduzione della ricchezza, non nella produzione e distribuzione.

Detto questo, ho sentito da più parti gente disperarsi per la vittoria di Ferrero al congresso di PRC. Di certo non sono entusiasta della decisone di mantenere la falce e martello e il nome "comunista", quasi a voler per forza rimanere ancorati alle etichette del secolo scorso. Però, aspettando di valutare bene le future mosse dell'IDV e della SD, voglio ribadire con forza altre due cose: non voterò mai il PD e non troverei nessuna vergona nel votare il PRC di Ferrero. Il perchè? Perchè mi avvicinano molte più cose a lui rispetto ai vari Colaninno, Calearo, Follini, Franeschini, Binetti, Veltroni, Fassino, ecc...ecc...

Ormai mi sono reso conto, parlando con mio nonno e con molti altri, che in realtà gran parte della base del PD non riesce più a capire i propri dirigenti, ma nonostante questo continuerebbero a votarli, perchè "vengono dal PCI e quindi sono per forza persone oneste". Se le zone in cui il PD è apparso forte corrispondono esattamente a gran parte delle vecchie "zone rosse" non è un caso.
Quello per il PD è il vero voto ideologico.

La sinistra non è ideologia. La sinistra è un insieme di ideali.


"Ci sono parole che ti aiutano ad andare avanti. Una di queste parole è la parola "compagni"! "

("Comandante Visone" - Giovanni Pesce)

domenica 3 agosto 2008

Il camerata Fini

"E necessario che, dopo tanti anni, si dissolvano le zone d'ombra che hanno suscitato perplessità crescenti nell'opinione pubblica intorno all'accertamento della verità sulla strage"




Anche qui...

PER NON DIMENTICARE !!


Clicca qui per avere notizie sulla strage fascista di Bologna.

sabato 2 agosto 2008

Bologna, 2 agosto 1980: PER NON DIMENTICARE!

Sono passati 28 anni da quel tragico giorno, 18 anni di menzogne, di accuse, di rinvii...
Solo una cosa è certa: 85 vite furono spezzate.
Una decina di giorni fa sono passato per la stazione di Bologna. Sono arrivato, scherzi del destino, precisamente alle 10:25, proprio l'ora della strage, e ho visto l'orologio ancora fermo a quella tragica ora. In quel momento la rabbia in me è stata tanta. Ho pensato a tutti quei morti, a tutto il dolore provocato in quel giorno, ai depistaggi, ai vari elementi dell'estrema destra indagati e alla giustizia che forse non arriverà mai definitivamente.








PER NON DIMENTICARE

venerdì 1 agosto 2008

Tributo a Randy Pausch


Ho saputo solo ora una notizia che mi ha reso molto triste: è morto Randy Pausch, il professore informatico statunitense che con la sua "last lecture" tempo fa avevo commosso il mondo intero.
Questo mio post vuole essere un tributo a questa grandissima persona dal grande coraggio e dalla grande umanità.
Per problemi di rete non posso pubblicare direttamente sul blog il video sottotitolato in italiano tratto dalla sua ultima lezione. Così invito tutti a vederlo QUI(cliccate!). Fidatevi, è una lezione davvero commovente, ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE!

OVUNQUE TU SIA ORA... GRAZIE RANDY!