domenica 28 settembre 2008

Ieri Berlinguer, oggi Veltroni... AIUTO!!!

Dal Corriere della Sera, intervista a Veltroni:

Sull'Alitalia il Pd è stato a lungo in difficoltà. Del resto, il vostro ministro ombra è il figlio del capo della cordata.
«Lei non pensa che in Italia cominci a esserci un pensiero unico? Sono stanco dell'assenza di una coscienza critica che ignora la trave e si concentra sulla pagliuzza. Il premier è padrone di mezzo Paese, sua figlia entra nel consiglio di Mediobanca, e il conflitto di interessi è quello di Matteo Colaninno? Se in passato l'egemonia della sinistra ha asfissiato la destra, ora l'egemonia della destra asfissia il Paese. C'è un clima plumbeo, conformista, come se a chi governa fosse consentita qualsiasi cosa. La Gelmini arriva a Cernobbio in elicottero, come neppure Dick Cheney. Il premier non va all'Onu, non partecipa alla trattativa Alitalia, per andare al centro Messegué; senza che nessun tg lo dica. Leggo sull'Espresso che a San Giuliano c'è stata una selezione tra gli operai, per fargli incontrare solo quelli più bassi di lui. Non so come li abbiano trovati; so che queste cose accadono nei sistemi autoritari. Ma i riflettori vengono puntati su di noi. Se un dirigente locale del Pd fa una critica, finisce in prima pagina. Se il sindaco di Roma smentisce Berlusconi sulla legge elettorale per le Europee, finisce in un colonnino».

Berlusconi non ha partecipato alla trattativa per Alitalia? Malissimo.... ma perchè Veltroni nei stessi giorni invece di cercare l'appoggio dei lavoratori e andare a parlare direttamente con loro (come per esempio ha fatto Di Pietro, non certo un bolscevico...) ha preferito presentare un libro a New York?? (I giornali del Caimano non aspettavano altro....guarda qui!)

Interessante poi come Veltroni definisce semplice "pagliuzza" l'enorme conflitto d'interessi interno alla famiglia Colaninno. Il leader (?) del PD sa bene infatti che il ministro ombra Colaninno è consigliere d'amministrazione della Immsi s.p.a., società attraverso il quale il padre Roberto guida la cordata per Alitalia. (clicca qui).

Walter vorrei tanto che guardassi il video che ho postato... Ascolta le parole di Berlinguer, ascolta il tuo passato, quello che hai rinnegato e tradito!

venerdì 26 settembre 2008

Riprendiamoci le nostre città!

"Venghino" nella cruda realtà
Dove un lamento inerme mi ha colpito
Sveglia marionette, eccovi qua
Sul baratro della mondanità
Qui nel fango di una falsa verità
Che vende ancora l'oro quando è fogna
Dorme il tempo abbandonato alla viltà
Del qualunquismo occidental

Parto ad inseguire un'utopia
Che sguardi affaticati non vedranno
Temo che la tua democrazia
Col fuoco non porti la libertà
Forse è tardi ma sto correndo via
A ricucire i buchi della vostra ipocrisia
Nella mia città la carovana va
Cercando solidarietà
Voi, sognatori fate al caso mio
Per fare un santo non ci vuole un dio
Solidarietà, sto correndo qua
Per risanare i vuoti della vostra falsità

Qui c'è ancora una città
Nell'innocenza scivola
Ho inseguito una città
Tra le rovine di un mondo sommerso
Qui c'è ancora una città
La mia città
Dicono della mia verità
Volgare, irriverente ed estremista
Tutto ma non posso tollerar
Se un coscienza è cieca è perché ha smesso di gridar
Popoli e città sfracellati via
Dal fantasma della guerra e dell'economia
Nella mia città porto umanità
A giornate mutilate dalla vostra civiltà


mercoledì 24 settembre 2008

Odio l'indifferenza!


"Odio gli indifferenti. Credo come Federico Hebbel che "vivere vuol dire essere partigiani" . Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.

L'indifferenza è il peso morto della storia. E' la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall'impresa eroica.
L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. E' la fatalità; e ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che si ribella all'intelligenza e la strozza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, il possibile bene che un atto eroico (di valore universale) può generare, non è tanto dovuto all'iniziativa dei pochi che operano, quanto all'indifferenza, all'assenteismo dei molti. Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. La fatalità che sembra dominare la storia non è altro appunto che apparenza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo. Dei fatti maturano nell'ombra, poche mani, non sorvegliate da nessun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa. I destini di un'epoca sono manipolati a seconda delle visioni ristrette, degli scopi immediati, delle ambizioni e passioni personali di piccoli gruppi attivi, e la massa degli uomini ignora, perché non se ne preoccupa. Ma i fatti che hanno maturato vengono a sfociare; ma la tela tessuta nell'ombra arriva a compimento: e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto, del quale rimangono vittima tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. E questo ultimo si irrita, vorrebbe sottrarsi alle conseguenze, vorrebbe apparisse chiaro che egli non ha voluto, che egli non è responsabile. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi anch'io fatto il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, il mio consiglio, sarebbe successo ciò che è successo? Ma nessuno o pochi si fanno una colpa della loro indifferenza, del loro scetticismo, del non aver dato il loro braccio e la loro attività a quei gruppi di cittadini che, appunto per evitare quel tal male, combattevano, di procurare quel tal bene si proponevano.
I più di costoro, invece, ad avvenimenti compiuti, preferiscono parlare di fallimenti ideali, di programmi definitivamente crollati e di altre simili piacevolezze. Ricominciano così la loro assenza da ogni responsabilità. E non già che non vedano chiaro nelle cose, e che qualche volta non siano capaci di prospettare bellissime soluzioni dei problemi più urgenti, o di quelli che, pur richiedendo ampia preparazione e tempo, sono tuttavia altrettanto urgenti. Ma queste soluzioni rimangono bellissimamente infeconde, ma questo contributo alla vita collettiva non è animato da alcuna luce morale; è prodotto di curiosità intellettuale, non di pungente senso di una responsabilità storica che vuole tutti attivi nella vita, che non ammette agnosticismi e indifferenze di nessun genere.
Odio gli indifferenti anche per ciò che mi dà noia il loro piagnisteo di eterni innocenti. Domando conto ad ognuno di essi del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime. Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze virili della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'èin essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano nel sacrifizio; e colui che sta alla finestra, in agguato, voglia usufruire del poco bene che l'attività di pochi procura e sfoghi la sua delusione vituperando il sacrificato, lo svenato perché non è riuscito nel suo intento.
Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti."


Antonio Gramsci, "
La Città futura" Febbraio, 1917

martedì 23 settembre 2008

Veltroni, lo zio Sam italiano



"MeetUp
Lei ha sostenuto la guerra in Afghanistan, è a favore della nuova legge sulle intercettazioni telefoniche.
Ha anche detto che gli inceneritori non causano danni alla salute. Ha detto le stesse cose che dice Berlusconi.
E prima ha parlato di blocco del Paese con un sistema come quello.
Vorrei chiederle: pensa ci sia ancora una opposizione in Italia? E pensa di rappresentarla?

Veltroni
Quelle che lei ha citato sono esattamente le posizione dei democratici americani, che pure sono una opposizione rispetto alla destra, quindi...
Come vede, prendere quel parametro la', non e' un parametro sufficiente."

Ma cosa vuol dire con questa risposta?? Se sono posizioni dei democratici americani allora sono per forza posizioni giuste?? In che modo con queste posizioni Veltroni crede di opporsi al piduista di Arcore??

POLITICI DOVETE RISPONDERE ALLE DOMANDE!!


lunedì 22 settembre 2008

Caparezza Inno verdano ( Padania )

"NOI MARCEREMO SU ROMA LADRONA, PERCHÈ CHI VA A ROMA PRENDE LA POLTRONA!"

Ahahahahah.... Grande Caparezza!!

sabato 20 settembre 2008

venerdì 19 settembre 2008

Caso Alitalia... ma Veltroni dov'è?

New York, 18 set. (Apcom) - A New York per presentare "The discovery of Dawn", la versione in inglese del suo libro "La scoperta dell'alba", il segretario del Partito democratico Walter Veltroni ha dribblato le domande su questioni politiche e, in particolare, quelle sulla situazione di Alitalia.

"Non ho risposto (alla domanda su Alitalia) perché non si sa cosa sta succedendo", ha detto Veltroni rispondendo a un giornalista mentre firmava le copie del suo libro.

"Sono qui con un altro ruolo, non sarebbe corretto parlare di politica usando un libro come pretesto. Certo in questo libro ci sono questioni politiche, come l'odio verso il terrorismo", ha detto il segretario del Pd.



Ed ecco qua il classico modo veltroniano di far opposizione, ossia ignorando gli eventi. Mentre Alitalia sta fallendo a causa dei continui pasticci del salvatore della patria Silvio Berlusconi, Veltroni sta comodamente dall'altra parte dell'oceano a presentare un libro. Aveva proprio ragione Il capo del PD a definire la sua creatura come una "felice anomalia". In nessun paese d'Europa o del mondo infatti si fa opposizione in questo modo.
Te lo dico ancora una volta Walter...

YOU CAN'T!

giovedì 18 settembre 2008

Riprendiamoci la nostra strada!

RADIO AUT

eccomi qua
bandito atteso ad un approdo senza età
nato tra le faide di una terra violentata
frammenti spenti nell'insana fedeltà
di galleggiare su una vita barattata
nell'incoscienza affondano

mercanti della vita, fabbricanti della morte
nani nel silenzio di chi affonda la mia sorte
il viaggio è oscuro, seguimi, compagna, ovunque vada
gendarmi del dolore altrui
in questa notte amara di terrore
mi riprendo la mia strada

e scappo via
tra vuoti stenti di brandelli di follia
dalla prigione di una fede rivoltante
un vento fradicio di fame d'agonia
bacia le mani di una quiete latitante
io la mia sorte incontrerò
brigante nella terra del contrario

mercanti della vita
padri dell'indifferenza
che mendicate onore
in una vita d'apparenza
vengano signori
ad affondare la mia sorte
per timore della mia coscienza
padrini ed onorevoli
dell'era del contrario
fantasmi che giocate a che io cada
qui nell'ultimo vagito
di un gitano sedentario
gendarmi del dolore altrui
in questa notte amara di terrore
mi riprendo la mia strada.

(Talco - Album "Mazel Tov")

mercoledì 17 settembre 2008


BERLUSCONI NON HA VINTO

In questi giorni sto leggendo un libro sulla vita di Enrico Berlinguer. Molto interessante, molto ben approfondito. Ogni momento della vita politica del grande segretario del PCI viene ricordate tramite le testimonianze dirette dei suoi vecchi compagni, di coloro che hanno condiviso con lui le difficoltà quotidiane che presentava la vita politica italiana, soprattutto nell'immediato dopoguerra. Nella parte iniziale che ho letto in questi giorni, un episodio mi ha colpito particolarmente.

Un compagno di partito di Berlinguer, Gillo Pontecorvo, ricorda uno scambio di lettere:
"Tra le mie carte c'è un bilietto che ho sempre conservato con affetto perchè c'è dentro tutto lui e la sua modestia. Me l'ha scritto nel '75 durante il congresso. Gli avevo andato due righe sul tavolo della presidenza dopo la sua relazione iniziale che mi era sembrata degna di un grande statista. Gli dicevo, riferendomi agli anni in cui lui era responsabile del movimento giovanile, ma anche a tempi più recenti, quando era già segretario del partito, che era già molto cresciuto.
La risposta di Enrico incominciava così:"Sarò pure cresciuto come dici tu, ma non immagini quanto senta i limiti delle mie forze così impari alle responsabilità che mi sono venute addosso".

Proprio così. Berlinguer è una figura quasi venerata da larga parte della sinistra e rispettata anche da persone con idee molto diverse dalle sue. Eppure anche lui affermava di avere delle paure, di sentirsi in difficoltà nel procedere lungo la sua strada.
Questo pezzo mi ha fatto riflettere un pò sul nostro solito modo di pensare ai grandi uomini del passato. Spesso guardiamo a loro come superuomini, come persone che nessuno potrà mai più eguagliare. In realtà non è affatto così. Questi "superuomini" sono diventati tali solo perchè l'hanno voluto, fortissimamente voluto. Hanno trovato dentro di essi il coraggio di rischiare, di mettersi alla prova.

Io voglio invitare tutti i giovani come me a rischiare a mettersi alla prova. Apriamo blog su internet, diffondiamo notizie in rete e nelle strade, iscriviamoci a liste civiche nei nostri comuni per riprenderci le nostre città.
Berlusconi non ha vinto, il Berlinguer di domani è in mezzo a noi.



"Il riscatto e la liberazione dei giovani - degli uomini - presuppone un impegno individuale, della singola persona, il rispetto delle sue propensioni e vocazioni, delle sue specifiche preferenze e aspirazioni personali nei vari campi: ma si realizza pienamente e duraturamente solo attraverso un sforzo collettivo, un'opera corale, una lotta comune. Insomma ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno" (Enrico Berlinguer, 1981)

martedì 16 settembre 2008

Claudio Fava parla di "Questione morale"

Da Wikipedia:

Claudio Fava - nome completo Giovanni Claudio Fava - (Catania, 15 aprile 1957) è un politico e giornalista italiano.

Il padre Giuseppe Fava, fondatore de I Siciliani, fu assassinato dalla mafia il 5 gennaio 1984 a Catania.

Laureato in giurisprudenza, giornalista professionista dal 1982, ha lavorato per il Corriere della Sera, L'espresso, l'Europeo e la Rai, in Italia e dall'estero. Assieme a Domenico Starnone e Stefano Bises, ha curato la sceneggiatura della fiction Il capo dei capi (2007) sul boss mafioso Totò Riina e insieme a Monica Zappelli e Marco Tullio Giordana ha curato quella de I cento passi (2001) che racconta la vita e l'omicidio di Peppino Impastato.

È autore del libro "La mafia comanda a Catania 1960/1991" del 1992, casa editrice Laterza e con prefazione di Nando Dalla Chiesa.

Fava ha incrociato l'attività professionale con l'impegno politico. Tra i fondatori de La Rete, è stato deputato dell'Assemblea regionale siciliana (1991), deputato alla Camera dal 1992 al 1994, anno in cui lascia La Rete e aderisce a Italia Democratica di Nando Dalla Chiesa.

Nel febbraio 1999 Walter Veltroni, neo segretario dei Democratici di Sinistra, lo vuole segretario regionale del partito in Sicilia e capolista alle elezioni europee del 1999.

In effetti Fava diverrà, non senza polemiche, segretario regionale dei Ds (dal marzo 1999 al giugno 2001), membro della direzione nazionale dei DS, ed europarlamentare per due mandati concecutivi.

Nel 2003 si candida alla presidenza della provincia di Catania, venendo sostenuto da tutto il centrosinistra tranne lo SDI: ha ottenuto però solo il 31,3% dei consensi ed è risultato sconfitto dal rappresentante della Casa delle Libertà Raffaele Lombardo.

Attualmente è deputato del Parlamento europeo, rieletto per la seconda volta nel 2004 per la lista di Uniti nell'Ulivo, nella circoscrizione isole, ricevendo 222 mila preferenze.

È iscritto al gruppo parlamentare del Partito Socialista Europeo.

È vicepresidente della Commissione per lo sviluppo regionale; membro della Commissione per gli affari esteri; della Commissione per la pesca; della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni; della Sottocommissione per i diritti dell'uomo; della Delegazione per le relazioni con i paesi della Comunità andina; della Delegazione all'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE.

Nel maggio del 2007 aderisce a Sinistra Democratica. Per le elezioni del 13/14 aprile 2008, e' candidato per il Senato della Repubblica come capolista della Sinistra Arcobaleno nella circoscrizione Sicilia. Ma non è eletto a causa del non superamento della soglia del 4% nazionale, da parte della Sinistra Arcobaleno, necessaria per entrare alla Camera dei Deputati

Il 10 maggio 2008, in seguito alle dimissioni di Fabio Mussi dovute alla sconfitta elettorale della Sinistra Arcobaleno, Fava diventa il nuovo coordinatore nazionale di Sinistra Democratica.


Ripartiamo. Da sinistra. Con orgoglio.

lunedì 15 settembre 2008

"Ma se è autistico non deve portare suo figlio in mezzo alla gente"

Ogni tanto sarei felice di parlare di una bella notizia, ma purtroppo anche oggi sono costretto a raccontare un episodio che definire vergognoso è poco. Ecco la storia di una madre e del suo figlio autistico:


Fonte: Blackcat Alla CA. Gentile Direzione Carrefour di Assago

Mi chiamo Barbara e sono la mamma orgogliosa di un bambino autistico di quattro anni.

Nel Vostro sito, leggo della Vostra missione e soprattutto del Vostro impegno nel sociale.
La nostra capacità di integrarci con il territorio in cui siamo presenti, di comunicare con le istituzioni locali e di sostenere progetti sociali e associazioni umanitarie si riscontra attraverso azioni concrete:

• Finanziamento della ricerca contro alcune malattie del XXI secolo
• Sostegno alla giornata nazionale indetta dal Banco Alimentare per la raccolta di generi alimentari
• Sostegno di iniziative umanitarie di vario tipo”

Lasciatemi dire che oggi nel punto vendita di Assago avete sfiorato la discriminazione punibile per legge.

Era previsto un evento che mio figlio aspettava con ansia: il tour delle auto a grandezza reale del film Cars.

Vestito di tutto punto con la sua maglietta di Cars, comprata DA VOI, oggi l’ho portato, emozionatissimo, ad Assago. Vista la posizione di Saetta, ci siamo avvicinati per fare una foto. Click, click, click, bimbo sorridente a lato della macchina. Avevate previsto un fotografo, sui sessant’anni, sembrava un rassicurante nonno con una digitale da 2000 euro, collegata a un pc dove un quarantacinquenne calvo digitalizzava un volantino carinissimo con le foto dei bimbi di fronte a Saetta, stampate all’interno della griglia di un finto giornale d’auto. Una copertina, insomma, che i bimbi chiedevano a gran voce e avrebbero poi incorniciato in una delle costose cornici in vendita nel Vostro reparto bricolage. Chiaramente, il mio biondino, che purtroppo per la sua malattia non parla (ancora), mi ha fatto capire a gesti che gli sarebbe piaciuto. Per quale ragione non farlo? Semplice, lo avrei capito dopo poco.

Attendo il turno di mio figlio, con estrema pazienza, e senza disturbare nessuno. Ci saranno stati una ventina di bambini, non di più. Non cento, una ventina.

Arriva il turno del mio piccolo, e non appena varca la transenna, resta il tempo di ben DUE SECONDI girato verso il suo idolo a grandezza naturale, invece di fissare l’obiettivo del fotografo. Mi abbasso, senza dar fastidio alcuno, scivolo sotto la corda e da davanti, chiedo a mio figlio di girarsi. Il fotografo comincia ad urlare “Muoviti! Non siamo mica tutti qui ad aspettare te” Mio figlio si gira, ma non abbastanza secondo il “professionista”. Gli chiedo “Per favore, anche se non è proprio dritto, gli faccia lo stesso la foto…” “Ma io non ho mica tempo da perdere sa? Lo porti via! Vattene! Avanti un altro, vattene!” Un bambino a lato urla “Oh, mi sa che quello è scemo” e il vostro Omino del Computer, ridendo “Eh, si! Vattene biondino, non puoi star qui a vita!” Mio figlio, che non è SCEMO, non parla ma capisce tutto, sentendosi urlare dal fotografo, da quello che digitalizzava le immagini e dalla claque che questi due individui hanno sollevato ed aizzato, si mette a piangere, deriso ancora dal fotografo che lo fa scendere dal piedistallo di fortuna che avete improvvisato davanti alla macchina, facendolo pure inciampare. A nulla valgono le imbarazzate scuse della guardia giurata,che poco prima aveva tranquillamente familiarizzato con mio figlio. L’umiliazione che è stata data dai Vostri incaricati, che avrebbero dovuto lavorare con i bambini, a un piccolo di quattro anni che ha la sfortuna di avere una sindrome che poco gli fa avere contatto visivo con il resto del mondo e non lo fa parlare, è stata una cosa lacerante. In lacrime, con il torace scosso dai singhiozzi, umiliato, deriso, leso nella propria dignità di bambino non neurotipico. Una signorina, con la Vostra tshirt, mi si è avvicinata per chiedermi cosa fosse successo. Alla mia spiegazione, dopo averle detto che il piccolo aveva una sindrome autistica, mi ha detto “Ma se non è normale non lo deve portare in mezzo alla gente“.

Son stata talmente male da non riuscire a reagire, ho dovuto uscire all’aria aperta, con il bambino piangente, per prendere fiato dopo tanta umiliazione.

Ho pianto. Dal dolore.

Questo è l’articolo 2 comma 4 della legge 67 del 1 Marzo 2006, a tutela dei soggetti portatori di handicap:

-Sono, altresì, considerati come discriminazioni le molestie ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per motivi connessi alla disabilità, che violano la dignità e la libertà di una persona con disabilità, ovvero creano un clima di intimidazione, di umiliazione e di ostilità nei suoi confronti.

Vorrei sapere come intendete agire, se con una scrollata di spalle come i Vostri dipendenti, di fronte a un trauma che avete fatto subire ad un bambino che già dalla vita è messo ogni giorno a dura prova.

Manderò questa mail in copia alla segreteria dell’onorevole Carfagna, e alla redazione di Striscia la Notizia, oltre a pubblicarla sul mio sito personale.

Tacere non ha senso, e ancora minor senso hanno le umiliazione che io e mio figlio abbiamo subito oggi.

Firma.


Che dire? QUESTA ITALIA MI FA SCHIFO!
Pensavo che il Medioevo fosse finito e che con esso il tempo in cui una persona doveva vivere segregata solo perchè diversa o, come in questo caso, solo perchè portatrice di un forte handicap. Evidentemente mi sbagliavo.

Dobbiamo tutti tornare a vedere il prossimo con occhi diversi, liberi dall'egoismo.
Siamo tutti fratelli, accomunati da ben più cose rispetto a quelle che ci differenziano.
Il vero inferno sta qui, sulla terra, ed è la vita che ogni giorno affrontiamo. Qualcuno di noi è stato fortunato e per combattere è stato dotato di maggiori armi. Altri lo sono stati molto meno, e per superare le difficoltà hanno bisogno anche della nostra solidarietà e del nostro rispetto. Aiutarli, anche solo un poco, non è difficile. Basta un pò di comprensione, qualche misero brandello di umanità.

PROVIAMOCI!




Non so se secondo il giudizio di qualcuno ho esagerato nell'ultima parte del post. Sappiate solo che questo, come viene indicato nel titolo, è il blog di un buffone, di un ragazzo che ha ancora voglia di sognare in quest'Italia del contrario.


Luca Principi





domenica 14 settembre 2008

L'odio razzista uccide ancora

Da ANSA.it

MILANO - Sono stati fermati i due presunti aggressori del giovane di colore di 19 anni colpito da sprangate a Milano. Secondo quanto spiegato dalla Squadra Mobile, il giovane sarebbe stato colpito nell'ambito di una lite in quanto, con due suoi amici, avrebbe rubato dei biscotti dal furgone bar di cui sono proprietari i due fermati. Abdul e' morto nel primo pomeriggio all'ospedale Fatebenfratelli. Era originario del Burkina Faso e aveva cittadinanza italiana, aggredito a colpi di spranga a Milano da due uomini in via Zuretti, non distante dalla Stazione Centrale. Il giovane, in compagnia di due amici, era stato accusato di avere rubato della merce dal furgone bar degli aggressori. Ne era nata una lite, accompagnata anche da insulti razzisti da parte dei proprietari del furgone e da colpi di spranga che avevano ferito alla testa Abdul. La notizia della sua morte, dopo diverse ore di coma, è stata confermata dagli agenti della Questura di Milano. Secondo la ricostruzione degli agenti della questura di Milano, Abdul G. era con altri due amici dopo aver trascorso la notte in un locale in corso Lodi. A bordo dei mezzi pubblici erano arrivati in via Zuretti con l'intenzione di andare al centro sociale Leoncavallo. A quel punto i tre sono stati avvicinati da un furgone bar da cui sono scesi due uomini che li hanno accusati di avere rubato della merce. I due, uno intorno ai 25 anni, l' altro, un adulto sulla quarantina, sono passati alle vie di fatto e hanno cominciato a colpire il giovane e a lanciare epiteti razzisti: "sporchi negri vi ammazziamo". Gli aggrediti sono riusciti ad annotarsi parte della targa del furgone.




Egregio ministro La Russa, in barba al suo esercito per le strade garante di "maggior percezione di sicurezza tra i cittadini", un altra vita se ne va, presa a sprangate a pochi passi dalla stazione centrale di Milano.
Siamo arrivati ad un punto davvero di non ritorno. Per qualche italiano la vita di un essere umano vale quanto una scatola di biscotti.


FERMIAMOCI,
È GIÀ TROPPO TARDI!


sabato 13 settembre 2008

11 settembre '73: il sacrificio di Salvador Allende



Dopo aver tanto parlato dell'11 settembre americano, voglio con questo post ricordare la figura di Salvador Allende, rimasto ucciso in un colpo di stato appoggiato dagli americani l'11 settembre 1973. Voglio ricordare la figura di questo martire del socialismo, che preferì la morte piuttosto che la fuga difronte al nemico. Voglio ricordare le centinaia di vittime del regime reazionario di Pinochet. Voglio ricordare da che parte scelse di stare il pontefice Giovanni Paolo II, considerato da molti un santo.



E spera e spera, un uomo arrivera`
L' immagino in strada, nei cortei, fra noi
Aver paura, piangere
Cercare i figli morti per lui

E l' uomo in bianco scese dal cielo
Ma era al di la` delle barricate
E l' uomo in bianco vide la morte
Ma era di la` dalle barricate

Santiago del Cile
Padre, tuo figlio dov' e`?
Santiago del Cile
Io no lo vedo piu`
Natale di sangue
No, non lo scordero`

E spera e spera, il Papa arrivera`
L' immagino in strada, nei cortei, fra noi
Gridare forte, combattere
Sacrificarsi per chi crede in lui

E l' uomo in bianco scese dal cielo
Ma era al di la` delle barricate
E l' uomo in bianco vide la muerte
Ma era al di la` delle barricate
E dittature e religione
Fanno l' orgia sul balcone
E dittatura e religione fanno l' orgia

Santiago del Cile
Padre, tuo figlio dov' e`?
Santiago del Cile
Io no lo vedo piu`
Natale di sangue
No, non lo scordero`
Vangelo, pistola
Dimmi la pace qual e`?

(LITFIBA - "SANTIAGO")


« Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole e ho la certezza che il mio sacrificio non sarà vano. Ho la certezza che, per lo meno, ci sarà una lezione morale che castigherà la vigliaccheria, la codardia e il tradimento. »

ALLENDE VIVE!

Fini Trasformer


Ieri...


Oggi...."Sono convinto che la destra politica italiana debba senza alcuna reticenza dire alto e forte che si riconosce in alcuni valori, in particolare i valori della liberta', dell'uguaglianza, della giustizia sociale. Sono tre valori che devono guidare la destra italiana, che sono valori tipici di ogni democrazia, ben chiare nella nostra costituzione, valori che a pieno titolo possono essere definiti valori antifascisti''.


Il mio pensiero va a loro....
Vi sentite ora un pò coglioni anche voi?

giovedì 11 settembre 2008

Le menzogne sull'attacco al Pentagono dell'11/09 - Seconda parte

Nel post precedente pensavo di aver detto abbastanza sulle falsità che ci sono state raccontate riguardo l'"attacco" al Pentagono dell'11 settembre 2001. Continuando però a leggere il famoso "sito della verità", ho notato un particolare su cui non posso assolutamente tacere...

In questa pagina troviamo scritto:

Perché non ci sono rottami d'aereo? Ci sono. Ci sono decine di fotografie di rottami sminuzzati sul prato e dentro l'edificio. Non ci si deve aspettare grandi rottami sul prato, esattamente come al World Trade Center non c'erano grandi rottami d'aereo fuori dalle Torri.
Va bene, i rottami ci sono, ma perché sono troppo pochi? Quanti rottami dovrebbe lasciare visibili un aereo che penetra in un edificio? Confrontate con gli impatti alle Torri Gemelle: quanti rottami d'aereo avete visto a New York?
Va bene, i rottami ci sono e non sono troppo pochi, ma perché sono troppo piccoli? L'aereo è entrato nell'edificio sfondandone la facciata e si è sminuzzato. E' ridicolo aspettarsi di trovare tronconi di fusoliera o altro, specialmente all'esterno: gli aerei non rimbalzano, quando si schiantano.

Davvero?? È ridicolo pensare di trovare tronconi di fusoliera o altro dopo lo schianto di un aereo?? Eppure guardando la foto in questa pagina non si direbbe....


Ops... e questo pezzo di fusoliera da dove è uscito fuori??
Perchè nel giardino del Pentagono non è stato trovato niente di tutto ciò??

IPOCRITI!


P.S: Naturalmente ringrazio molto l'"anonimo" per avermi orgogliosamente fatto scoprire questo sito.

Le menzogne sull'attacco al Pentagono dell'11/09


Nel post precedente un ANONIMO (cuor di leone...) mi ha definito ignorante e mi ha lasciato il link di questo sito. Probabilmente secondo la sua teoria dovrebbe smontare le tesi del video pubblicato da me in precedenza.
Poichè la gente che offende senza firmarsi mi sta particolarmente sul cazzo, mi sono impegnato a leggere con scrupolo alcune parti del sito"anti-complottisti".
Eccone una parte:

Perché il foro nella facciata del Pentagono è troppo piccolo per un aereo di linea? Misura cinque o sei metri. Come no. Guardate la foto qui sotto, cliccabile per ingrandirla. E' una foto che i complottisti non mostrano mai. E' scattata prima del crollo della porzione di facciata (notate e finestre sopra la breccia). Guardate le dimensioni dei soccorritori rispetto alla breccia, e dite se quella breccia è davvero larga cinque o sei metri. In realtà ne misura 35. Un Boeing 757 è largo 38 metri (dettagli). E poi vi pare che gli ipotetici organizzatori della messinscena sarebbero così stupidi da fare un foro ridicolmente piccolo e dire che c'è passato un aereo di linea sperando che nessuno faccia notare l'assurdità della cosa?

Subito mi verrebbe da rispondere: vi sembra possibile che i nazisti ad Auschwitz avessero scritto all'entrata "il lavoro rende liberi" senza che nessuno facesse notare loro l'assurdità della cosa?

L'"anonimo" oltre che arrogante deve essere un tipo piuttosto analfabeta. Il sito infatti accusa i complottisti di non fare mai vedere questa foto...beh....guardate il video che ho postato: questa foto è la protagonista principale della prima parte!

Secondo quanto viene sostenuto nel sito poi, gran parte delle finistre sono rimaste intatte perchè "non sono finestre normali: sono finestre blindate, antiscoppio, fatte di lastre spesse 5 cm e pesanti circa una tonnellata l'una".


Ragioniamo insieme un attimo: un Boeing 757 pesa a vuoto oltre 64 tonnellate (clicca qui). Considerando la velocità di sicuro rilevante nel momento dell'urto e il carico al suo interno.... secondo voi una finestra di una tonnellata sarebbe sufficente a reggere l'urto di un bestione del genere lanciato a gran velocità??

Sempre nel sito poi troviamo scritto:

Come è possibile che non ci siano filmati dell'impatto? Il Pentagono è l'edificio più sorvegliato del mondo. Falso. E' un edificio in gran parte amministrativo, situato in un centro abitato, e non ha neanche una recinzione perimetrale. E' paragonabile a un ministero più che a Fort Knox.
Non solo: nessuno ha detto che non esiste: l'FBI stessa, per ora, si rifiuta di confermare l'esistenza o meno di altri filmati (dettagli). Molto materiale è stato segretato, secondo le norme processuali statunitensi, e può darsi che una registrazione video dell'impatto faccia parte di quel materiale, che verrà desegretato al termine dei processi in corso contro i fiancheggiatori e organizzatori degli attentati.

Che strano! L'FBI che tiene nascosto qualcosa... davvero incredibile! Ciò viene già detto nel video. Ci sono decine di filmati che mostrano gli aerei che entrano dentro le Torri Gemelle. Dov'è l'aereo che entra dentro il Pentagono? L'edificio è largamente sorvegliato come viene dimostrato nel video.

Il Pentagono è solo un ministero... già, è "solo" il quartier generale del Dipartimento della Difesa degli USA. Ci volete davvero far credere che un'ora dopo l'attacco alle Torri Gemelle, un aereo è potuto entrare industurbato nello spazio aereo intorno al Pentagono e colpirlo, non riuscendo neppure a buttar giù gran parte delle finestre??

NON PRENDETECI PER IL CULO!

mercoledì 10 settembre 2008

L'attacco dell'11 settembre 2001: LA GRANDE MENZOGNA!

A 8 anni di distanza dal crollo delle Twin Towers, un video per raccontare il più grande insieme di menzogne raccontate dal governo americano nella storia dell'umanità.
Pensate a quante persone innocenti sono morte e a quante tuttora stanno morendo per le guerre di conquista conseguenti a quell'"attacco"...


Guardate il video. Penso che anche voi alla fine avrete voglia di scrivere solamente....

VAFFANCULO AMERICA!

Io capisco il fascismo, ma non lo rispetto!

In seguito alle polemiche scatenate dalle sue dichiarazioni sui soldati della RSI, Il ministro La Russa ha affermato nei giorni scorsi di non aver fatto altro che ripetere quello che era già stato detto 12 anni fa da Luciano Violante nel discorso d'insediamento come Presidente della Camera. Incuriosito, sono andato a cercare quel discorso. Confrontiamo insieme :



Luciano Violante, 9/05/1996:

"(...) Mi chiedo se l'Italia di oggi - e quindi noi tutti - non debba cominciare a riflettere sui vinti di ieri; non perché avessero ragione o perché bisogna sposare, per convenienze non ben decifrabili, una sorta di inaccettabile parificazione tra le parti, bensì perché occorre sforzarsi di capire, senza revisionismi falsificanti, i motivi per i quali migliaia di ragazzi e soprattutto di ragazze, quando tutto era perduto, si schierarono dalla parte di Salò e non dalla parte dei diritti e delle libertà".


Ignazio BENITO La Russa (eggià, questo è il suo nome di battesimo....) :

"Farei un torto alla mia coscienza se non ricordassi che altri militari in divisa come quelli della Nembo dell'esercito della Rsi, dal loro punto di vista combatterono credendo nella difesa della patria opponendosi nei mesi successivi allo sbarco degli anglo-americani e meritando il rispetto di coloro che guardano con obiettivita' alla storia d'Italia'".


Ora, non essendo io un estimatore di Luciano Violante non muoio dalla voglia di fargli da avvocato, ma è necessario esaminare bene il significato dei due discorsi. Violante chiede di capire, comprendere il perchè molti giovani abbiano scelto di aderire alla RSI. La Russa chiede il rispetto per la loro scelta. Le due cose sono ben diverse!

Il regime liberticida fascista aveva fatto crescere gli italiani nel mito della Patria, dell'Impero, della Razza. Penso che sia normale che tra tutti i giovani italiani dell'epoca, molti decisero di non abbandonare questo mondo, il mondo fascista, l'unico che conoscevano. Di sicuro tra di loro si aggiravano molti criminali della peggior specie. Molti poi vennero costretti ad arruolarsi, perchè in cambio l'unica alternativa era la fucilazione.

In sostanza io posso sforzarmi di capire le loro scelte, e posso rispettarli come persone. Ma non posso rispettare le loro scelte. C'è una bella differenza tra capire e rispettare.

IO CAPISCO IL FASCISMO

IO NON RISPETTO IL FASCISMO!

martedì 9 settembre 2008

Si ai cattolici politici, no ai politici cattolici!

Dichiarazioni recenti del Papa, dal sito www.unita.it:



"Serve «una nuova generazione di politici cattolici». Che abbiano «rigore morale e competenza». Il Papa Benedetto XVI parla durante la messa celebrata domenica a Cagliari, sul sagrato del santuario di Nostra Signora di Bonaria, in occasione della sua visita pastorale in Sardegna. Ad ascoltarlo centomila fedeli e, in prima fila, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il governatore della Sardegna, Renato Soru, e il sottosegretario Gianni Letta."

Prima di tutto, al posto del pontefice eveiterei di parlare di "rigore morale" davanti a Silvio Berlusconi. Sono parole che non possono essere comprese da chi ha fatto dell'inganno universale la sua più grande arma politica. Beh, pensandoci bene, se fossi il Papa, eviterei proprio di parlare di moralità, esaminando ii fatti recenti e passati che riguardano la storia del potere vaticano.
Eviterei anche di parlare di "politici cattolici". Preferisco di gran linga i "cattolici politici". Condivido infatti totalmente queste parole di Don Sturzo, fondatore del PPI, che giustificò così il nome dato al suo partito:

"È superfluo dire perché non ci siamo chiamati partito cattolico. I due termini sono antitetici; il cattolicismo è universalità; il partito è politica, è divisione. Fin dall'inizio abbiamo escluso che la nostra insegna politica fosse la religione, ed abbiamo voluto chiaramente metterci sul terreno specifico di un partito, che ha per oggetto diretto la vita pubblica della nazione"

In sintesi:

SI AI CATTOLICI POLITICI, NO AI POLITICI CATTOLICI!

lunedì 8 settembre 2008

Il camerata La Russa

Dichiarazioni rilasciate oggi da Ignazio La Russa alla cerimonia per l'anniversario della Difesa di Roma dai nazisti:

"Farei un torto alla mia coscienza se non ricordassi che altri militari in divisa, come quelli di Salò, combatterono credendo nella difesa della Patria, meritando quindi il rispetto, pur nella differenza di posizioni, di coloro che guardano con obiettività alla storia d'Italia".




Per carità, dopo aver guardato la foto sopra e il dispiegamento dell'esercito nelle strade non mi erano rimasti molti dubbi sull'entità della coscienza del ministro La Russa.
Anch'io farei un torto alla mia coscienza se non ricordassi a chi va il mio rispetto.

Rispetto i 600000 uomini che si fecero deportare in Germania pur di non aderire alla RSI.
Rispetto le migliaia di soldati che, come a Cefalonia, si fecero ammazzare pur di non dover lasciare le proprie armi ai tedeschi.
Rispetto i 300000 eroi che salirono sulle nostre montagne per andarsi a conquistare la pace.






IO NON RISPETTO IL FASCISMO!!

domenica 7 settembre 2008

Camerata Alemanno


Affermazioni di Gianni Alemanno, da ilmessaggero.it :

"Credo che di “Fiuggi” non ce ne sia stata una sola. È un percorso continuo. Quel viaggio di Fini in Israele fu un momento di sblocco. Io ci venni due settimane dopo da ministro dell’Agricoltura. Era il momento della massima critica. Confermai il mio punto di vista, aggiunsi le mie osservazioni (...) Ma che il fascismo sia stato il male assoluto non lo pensavo ieri e non lo penso neanche oggi."

Chissà perchè. guardando al foto sotto non avevo dubbi a riguardo...




Come si può del resto considerare "male assoluto" una dittatura che prese il potere con omicidi e vari atti di forza, soppresse ogni libertà democratica ostile al regime, portò l'italia nella tragedia del conflitto mondiale e fu artefice di innumerevoli crimini di guerra??


"C’è il percorso intrapreso da Fini, la costruzione di una destra democratica, nella quale mi riconosco. Ma voglio anche dire che se la destra italiana era scivolata su certe posizioni è perché c’era stata una scelta molto forte e violenta della sinistra. Non dimentichiamo che il totalitarismo della destra nasce come risposta al totalitarismo di sinistra".

Anche sul percorso democratico di Fini avrei qualcosa da ridire guardando la foto sotto....




E poi basta con questa storia del pericolo bolscevico in Italia. Le occupazioni del "biennio rosso" si risolsero con un accordo tra Giolitti e il movimento operaio. Tali accordi prevedevano aumenti salariali, 8 ore lavorative per alcuni settori e la promessa di una sorta di socializzazione che in realtà non avvenne mai.
L'ala massimalista rivoluzionaria nel partito socialista era nettamente minoritaria, come dimostrano i risultati elettorali del PC d'I nel 1921.

"Nel Movimento sociale di Giorgio Almirante chi professava l’antisemitismo veniva espulso. Ma c’è un dato storico: all’epoca si era indulgenti, non c’era chiarezza, oggi sappiamo che antisionismo e antisemitismo sono la stessa cosa"


AHAHAHAHA... ma stiamo scherzando?? Almirante era un persecutore degli antisemiti??
Almirante fu firmatario nel 1938 del "Manifesto della razza". Fieramente all'epoca affermava:

".. il razzismo è il più vasto e coraggioso riconoscimento di sé che l'Italia abbia mai tentato. Chi teme ancor oggi che si tratti di un'imitazione straniera non si accorge di ragionare per assurdo: perché è veramente assurdo sospettare che il movimento inteso a dare agli italiani una coscienza di razza […] possa servire ad un asservimento ad una potenza straniera"

Alemanno termina poi parlando del significato della croce celtica che porta al collo:



"Per me quella croce ha un significato religioso, l’ho detto altre volte. E in quella sfera non accetto nessuna intromissione"

Ah ma per carità, nessuna intromissione. Per me semplicemente...



FASCISTA ERI E FASCISTA RIMANI!


sabato 6 settembre 2008

Chiesa cattolica e nazifascismo

Conosco moltissimi credenti: cattolici sono i miei genitori, cattolici sono molti miei grandi amici,
cattolico è l'ambiente in cui sono cresciuto. Da circa un anno io ho deciso di cambiare, e in base a esperienze personali e varie scoperte sulla storia della Cristianità, ho abbandonato la fede.

Tuttavia non ritengo la fede una discriminante per giudicare le persone. Moltissimi credenti hanno praticamente le mie stesse idee in vari ambiti e sono bravissime persone.

Sono agnostico, e in quanto tale credo che non spetti all'uomo scoprire e avere certezze su cosa ci sia dopo la morte o su cosa guidi le nostre vite. Compito dell'uomo è solo quello di vivere adeguatamente la propria vita, in modo onesto e coerente. focalizzando l'attenzione sugli altri e non rincorrendo semplicemente il "Dio Denaro".

Detto ciò, con questo video voglio semplicemente dimostrare cosa non sopporto.
Non sopporto un uomo che, solo perchè nominato pontefice da altri uomini, pretende di parlare "in nome di Dio". Non sopporto chi mi predica l'umiltà e poi va in giro con gran collane d'oro e macchine di lusso di vario tipo. Non sopporto chi mi parla di amore e poi è sempre al fianco di un dittatore.

NON SOPPORTO IL POTERE VATICANO.


Questo post è dedicato al Giggio :-)

giovedì 4 settembre 2008

Italiani brava gente



"Dovevamo sopravvivere con un pugno di riso o di farina e spesso si era troppo stanchi per lavorare... ricordo la miseria e le botte... Le nostre donne tenevano un recipiente nella tenda per fare i bisogni... avevano paura di uscire rischiavano di essere prese dagli etiopi o dagli italiani…le esecuzioni avvenivano... al centro del campo e gli italiani portavano tutta la gente a guardare. Ci costringevano a guardare mentre morivano i nostri fratelli. Ogni giorno uscivano 50 cadaveri".

È questa la testimonianza(da Wikipedia) di Reth Belgassen, reduce di un campo di prigionia fascista ad Aghelia, in Libia. Questa fu l'occupazione italiana in Africa. Deportazioni, bombardamenti, rappresaglie contro i ribelli. L'esercito italiano comandato da Graziani provocò la morte di circa 13000 ribelli. Circa 100000 seminomadi delle tribù vennero deportati in campi di prigionia. Di questi 15000 morirono lungo il tragitto, la metà dei superstiti morì durante la prigionia per fame, sete o mancanza di igiene.
A tutti questi morti vanno aggiunti le migliaia di vittime durante il periodo non fascista a partire dall'occupazione del 1911.

Tutto questo (e molto altro) fu il colonialismo italiano.




Anche se 5 miliardi di euro in 25 anni non riporteranno in vita migliaia di persone, e giunta l'ora di fare i conti con il nostro passato.

Chissà cosa ne pensa Calderoli....

mercoledì 3 settembre 2008

Pane e rose

Pubblico oggi il testo di una canzone della "Casa del vento", gruppo folk aretino. S'intitola "Pane e rose". Ascoltandola, le sue parole mi hanno aiutato in molti momenti difficili. La ritengo stupenda e in certi momenti della vita può davvero commuovere.
Spero sia di vostro gradimento...


"Guarda lontano
Non ti fermare
Anche se la strada
Ti sembra finita.

Più di una volta
Avrai da lottare
Morderai il fango
Nella tua storia.

Un giorno vorrei
Poterti parlare
Di tutte le cose
Che tengo nel cuore.

Di quante cadute
La polvere in bocca
Di quanto i tuoi occhi
Hanno pianto di rabbia.

Posso donarti soltanto
Il pane e le rose
Scaldare i tuoi giorni d'inverno
Con la mia onestà.

Ti voglio parlare
Di cosa è importante
Che non serve a niente
La corsa al denaro.

Del pianto e il sudore
Delle tue radici
Dell'uomo spezzato
E lasciato per terra.

Ricordo i miei occhi
Le corse nei prati
Nei giorni di pioggia
Di nuvole e vento.

E dei temporali
Nei giorni di Maggio
Bagnato dall'acqua
E l'incanto del fiume.

Posso donarti soltanto
Il pane e le rose
Scaldare i tuoi giorni d'inverno
Con la mia onestà.

Ti voglio parlare
Delle gambe sporche
E delle memorie
Dei vecchi alla sera.

Ti vorrei parlare
Di cosa ho imparato
Di quale saggezza
Mi ha dato il passato.

Non so se saprò
Quando sarai grande
Rispondere ai dubbi
Delle tue domande.

Io penso al domani
E alle nuvole nere
Di quanta ingiustizia
Ti possa fermare.

Posso donarti soltanto
Il pane e le rose
Scaldare i tuoi giorni d'inverno
Con la mia onestà."

martedì 2 settembre 2008

Colaninno, il comunista del 2008!

Dopo tanto parlare della vicenda Alitalia, intendo con questo post dare un pò di notizie su Roberto Colaninno, il presidente della cordata che "salverà" Alitalia. O meglio, che userà i NOSTRI soldi per salvare Alitalia. Eggià. lo stato entra nel mercato per salvare una compagnia. E poi dicevano che i comunisti erano spariti...mah...


Da questo sito:

"Roberto Colaninno (Mantova, agosto 1943) è un imprenditore italiano. Attualmente è presidente di IMMSI e di Piaggio. Origini pugliesi, di Acquaviva delle fonti (BA). La sua carriera di manager inizia in FIAAM azienda italiana di componenti per auto con sede a Mantova, di cui diviene amministratore delegato. Nel 1981 fonda la Sogefi. Nel 1996 viene nominato amministratore delegato di Olivetti. In quegli anni trasforma l'azienda da una società di computer in una holding di telecomunicazioni creando Infostrada e Omnitel. Nel 1999 lancia una offerta pubblica di acquisto (opa) totalitaria su Telecom Italia, fino ad oggi la più grande operazione di acquisizione mai operata in Italia. Come soci dell'operazione ha un gruppo di imprenditori bresciani, sopranominato la razza padana dell'imprenditoria, guidati da Emilio Gnutti e riuniti nella società Hopa Spa. L'operazione riesce, però crea un grosso debito in Telecom stessa che non riesce comunque a risanare. Nel 2001 vende la Telecom a Pirelli e Benetton creando una notevole plusvalenza (1,5 miliardi di euro) nelle casse di Bell, la società veicolo lussemburghese con la quale Colaninno e Gnutti ottennero il controllo di Telecom. Per questa plusvalenza la società è stata indagata per evasione fiscale e multata dall'Agenzia delle entrate per 1,937 miliardi di euro. L'accertamento con adesione a cui hanno aderito i soci di Bell ha permesso la riduzione delle sanzioniad un quarto del minimo, così la società ha dovuto versare al Fisco solamente 156 milioni. Nel 2002 acquista IMMSI società operante nel settore immobiliare, l'anno dopo attraverso questa società acquista Piaggio."

Vi faccio notare ora una coincidenza particolare. Tempo fa questo articolo era riportato fedelmente su Wikipedia in questa pagina. Ora è stato modificata, e casualmente manca proprio la parte più imbarazzante. (Da notare invece come altre righe coincidano).

Coincidenze...