giovedì 22 maggio 2008

Emigrazione italiana: quando i rom eravamo noi...



Guardate queste immagini e provate ad immaginare l'etnia delle persone rappresentate. Cosa state pensando? Albanesi? Rumeni? Zingari? Niente di più sbagliato. Sono italiani, per la precisione italianissima gente emigrata negli Stati Uniti (sopra) e in Svizzera (sotto). Osservando queste foto vorrei che tutti noi facessimo una riflessione, aprissimo la nostra mente, scavassimo nella memoria perduta del nostro popolo. Un tempo i Rom eravamo noi, e come loro eravamo sporchi, puzzolenti e diversi. Milioni di italiani partirono nei secoli scorsi in cerca di fortuna. Alcuni oltrepassarono semplicemente le Alpi, molti altri attraversarono interi oceani. Ovunque gli italiani ebbero difficoltà enormi ad essere accettati, ovunque gli abitanti del posto ci affiliarono soprannomi dispregiativi. In USA ci chiamavano "black dago", cioè "accoltellatori neri": eravamo infatti considerata come razza negroide, mezzi neri e mezzi bianchi, ed eravamo i bersagli preferiti dal KKK subito dopo i neri afroamericani. In Australia venivamo definiti "wogs", letteralmente "virus". Particolarmente simpatici con noi erano i tedeschi: ci definivano "Mafia-mann" (serve la traduzione?) o "Polentoni". Ora, direte voi, cosa centra la polenta? È un piatto tipico del Veneto, una delle regioni più ricche d'Italia. Beh, non è stato sempre così.... Come dimostra questo grafico, 3.300.000 veneti lasciarono nel corso della storia la loro regione, allora povera, in cerca di lavoro. È la regione d'Italia che ha avuto nella storia il maggior numero di emigranti. Bisognerebbe ricordarlo a Tosi, Gentilini, Borghezio e compagnia bella. Forse, indagando appena un attimino, troverebbero un loro lontano cugino in Argentina. Poveri argentini...

Per ulteriori informazioni e approfondimenti invito tutti a visitare questo sito.

5 commenti:

BC. Bruno Carioli ha detto...

Non fare agli altri...

Anonimo ha detto...

Bravo!

Anonimo ha detto...

bel post, sono pienamente d'accordo...ricordo che alle superiori la professoressa d'italiano ci fece leggere la testimonianza di un italiano emigrato in Germania negli anni '70: rimasi scioccata da come veniva considerato quel nostro connazionale...da quel giorno, quando sento come certa gente definisce gli albanesi, i rumeni, i cinesi e via dicendo vorrei fare leggere loro quella bella pagina...non pretendo che cambino idea...solo che la lettura scaturisse in loro una piccola riflessione...

Anonimo ha detto...

Vorrei mettere il link del tuo blog sul mio, posso?
Ciao NuvolaMarina

http://ilpregiudizio.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

A me sinceramente pare che per entrare negli Stati Uniti d'America e in Argentina, prima di entrare c'era una bella selezione! Visite mediche eccetera! E i documenti li bisognava avere altrimenti.....a casa! Gli italiani hanno una cultura millenaria alle spalle, l'80% del bene culturale mondiale deriva dall'Italia, il latino è la madre di tutte le lingue. Io parlo da Tedesco tale che sono, ma vivo in Italia da molto tempo, non venitemi a parlare di razzismo, io vengo tutt'ora chiamato barbaro,nazista,visigoto da eroici compagni. Sono tedesco, nel mio sangue scorre il sangue di un ex-combattente di cui vado fiero, decorato con la Croce di Ferro di seconda e prima classe. Faccio ancora i conti con chi mi dice: quando tu ti dondolavi nelle capanne noi costruivamo città bellissime, ma ciò che più odio è sentirmi dare del nazista perchè tedesco. Prima cominciate a pensare per l'Europa, poi ai popoli slavi.

Moritz