venerdì 9 maggio 2008

Peppino Impastato: un eroe italiano

''Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare che mio padre è un leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente!''. - dal film "I Cento Passi"

Trent'anni fa moriva Peppino Impastato. Ucciso dalla mafia, rapito, pestato, legato e poi fatto saltare col tritolo sui binari del treno. Peppino moriva a Cinisi(PA) mentre a Roma, in via Caetani, i riflettori erano tutti puntati su una Renault 4 rossa e contenente il cadavere di Aldo Moro.
Figlio di un boss mafioso, Peppino si accorse sin da bambino del potere che la mafia esercitava sulla sua terra, e grazie all'amicizia di un pittore comunista conosciuto nella tenera infanzia, cominciò a conoscere il bel sapore dell'onestà, della giustizia, della moralità. Si ribellò alla piovra mafiosa e, una volta morto il padre, pagò il suo coraggio con la vita.
Oggi a Palermo seimila persone in corteo hanno ricordato la sua figura. Un bel segnale, una bella risposta a chi come Silvio Berlusconi considera Vittorio Mangano un eroe. NO! Peppino impastato è un eroe!
La mafia oggi ha ancora un grande potere e una grande influenza, ma come diceva Giovanni Falcone:" Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini. Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola. La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine."
NON CI ARRENDEREMO MAI!

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