sabato 24 maggio 2008

De Gennaro: lui sbaglia, gli altri pagano.

In Italia chi sbaglia non paga quasi mai, questa non è una novità. Se sei un piduista ed hai amici condannati per Mafia, al massimo come pena ottieni la Presidenza del Consiglio. Tuttavia ci sono dei casi difronte ai quali rimango ancora stupito. Uno di questi è il caso del prefetto Giovanni De Gennaro.
Guardando la sua biografia non ho niente da ridire sui primi anni della sua carriera. Ottenne buoni risultati nella lotta contro la Mafia e fu anche collaboratore di Giovanni Falcone. Lo stesso non posso proprio dire però per gli ultimi anni. Nel 2000 viene nominato capo della Polizia Italiana e l'anno dopo spetta a lui dirigere la sicurezza durante il G8 di Genova; i risultati ce li ricordiamo tutti (o quasi...): un morto, centinaia di feriti o contusi, maltrattamenti a Bolzaneto, irruzione alla scuola Diaz, ecc... Dopo un simile disastro, io mi aspettavo che, come minimo, si sarebbe ritirato alla vita da semplice pensionato. E invece no! Prima il governo Berlusconi lo lascia al suo posto, poi il governo Prodi addirittura lo premia, nominandolo capo di gabinetto del Ministero dell'Interno. Tutto finito qua? Ma naturalmente no. Pochi mesi fa in Campania scoppia l'emergenza rifiuti, e il governo chi manda a risolvere la situazione? Si, proprio lui, proprio il mattatore di No-Global De Gennaro. Il suo fallimento anche in terra campana è sotto gli occhi di tutti, ma è di questi giorni l'ennesimo colpo di scena: nessuna punizione o anche semplice richiamo, De Gennaro viene nominato direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza.
Bisogna solo aspettare che ospiti uno stalliere mafioso in casa sua. A quel punto per lui la strada verso Palazzo Chigi sarà spianata...

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