Ecco un pezzo di un'intervista rilasciata un pò di tempo fa dal ministro Brunetta al giornale "L'espresso". Potete trovare l'intervista integrale QUI.
"(...) io sto facendo una rivoluzione, punto a cambiare una mentalità, a introdurre un mutamento culturale, a innescare un meccanismo di controllo nei cittadini. Finora nel settore pubblico se volevi lavorare, facevi; se no, nessuno ti diceva nulla. Era un optional. C'era una connivenza generalizzata. Non c'era un padrone e non c'era un mercato. Io voglio darglieli".
Come?
"Consentendo al cittadino che subisce un disservizio di andare da un'associazione dei consumatori e avviare una class action. Che non si risolverà con una sanzione pecuniaria, come nel privato, ma con la rimozione del responsabile. Ho bisogno di una Tac e la tipologia dice che deve essere fatta in una settimana, ma c'è una fila d'attesa di sei mesi? Oggi sei impotente. Con la norma sulla class action vai, denunci e non spendi nulla. E nell'arco di 20 giorni si verificano le responsabilità. Metteremo in piedi un meccanismo straordinario. Se non hai dato la lista d'attesa nei tempi prescritti, perdi il posto. Le sanzioni ci sono, ma nessuno le rispetta: ora basta accettare tutto".
Lavorando personalmente in un servizio di radiologia medica, mi permetto di dire una cosa al signor ministro. Tra gli operatori sanitari, come in qualsiasi classe lavoratrice, si trovano le più svariate tipologie di individui, ed è facile incontrare nello stesso reparto sia il lavoratore pignolo che quello menefreghista, sia il lavoratore pigro che quello superdinamico, e così via...
Trovo il messaggio che il ministro Brunetta vuole far passare, ossia che i problemi del pubblico impiego siano da imputare unicamente ai fannulloni, assai ipocrita.
Prima di tutto inviterei il ministro a rivolgersi ai suoi stessi colleghi parlamentari, i quali amano disertare a loro piacimento le votazioni alla Camera e al Senato (lo stesso presidente Berlusconi, come viene sempre ricordato da Di Pietro nei suoi discorsi, non è mai presente in aula...); vorrei invitarlo poi a valutare con più obiettività i problemi della sanità pubblica, lasciando perdere il suo puro populismo che non sarà mai in grado di risolvere nessun problema.
Se per fare una TAC ci sono file di 20 giorni i fannulloni non centrano nulla. La colpa è da attribuire alla carenza di apparecchi, che spesso fa concentrare determinate tipologie d'esame in un ristretto numero d'ospedali. Quando questi apparecchi ci sono poi, quasi sempre c'è da risolvere il problema della carenza di personale, con i concorsi pubblici bloccati a causa dei tagli alla sanità...
Insomma, inviterei il ministro Brunetta a guardare prima la trave nel proprio occhio e in quello dei suoi colleghi, piuttosto chei occuparsi delle pagliuzze negli occhi altrui. I problemi vanno risolti alla radice. Il populismo può inizialmente entusiasmare le masse, ma imbrogliare tutti per sempre è impossibile. Prima o poi la resa dei conti arriva sempre.
"(...) io sto facendo una rivoluzione, punto a cambiare una mentalità, a introdurre un mutamento culturale, a innescare un meccanismo di controllo nei cittadini. Finora nel settore pubblico se volevi lavorare, facevi; se no, nessuno ti diceva nulla. Era un optional. C'era una connivenza generalizzata. Non c'era un padrone e non c'era un mercato. Io voglio darglieli".
Come?
"Consentendo al cittadino che subisce un disservizio di andare da un'associazione dei consumatori e avviare una class action. Che non si risolverà con una sanzione pecuniaria, come nel privato, ma con la rimozione del responsabile. Ho bisogno di una Tac e la tipologia dice che deve essere fatta in una settimana, ma c'è una fila d'attesa di sei mesi? Oggi sei impotente. Con la norma sulla class action vai, denunci e non spendi nulla. E nell'arco di 20 giorni si verificano le responsabilità. Metteremo in piedi un meccanismo straordinario. Se non hai dato la lista d'attesa nei tempi prescritti, perdi il posto. Le sanzioni ci sono, ma nessuno le rispetta: ora basta accettare tutto".
Lavorando personalmente in un servizio di radiologia medica, mi permetto di dire una cosa al signor ministro. Tra gli operatori sanitari, come in qualsiasi classe lavoratrice, si trovano le più svariate tipologie di individui, ed è facile incontrare nello stesso reparto sia il lavoratore pignolo che quello menefreghista, sia il lavoratore pigro che quello superdinamico, e così via...
Trovo il messaggio che il ministro Brunetta vuole far passare, ossia che i problemi del pubblico impiego siano da imputare unicamente ai fannulloni, assai ipocrita.
Prima di tutto inviterei il ministro a rivolgersi ai suoi stessi colleghi parlamentari, i quali amano disertare a loro piacimento le votazioni alla Camera e al Senato (lo stesso presidente Berlusconi, come viene sempre ricordato da Di Pietro nei suoi discorsi, non è mai presente in aula...); vorrei invitarlo poi a valutare con più obiettività i problemi della sanità pubblica, lasciando perdere il suo puro populismo che non sarà mai in grado di risolvere nessun problema.
Se per fare una TAC ci sono file di 20 giorni i fannulloni non centrano nulla. La colpa è da attribuire alla carenza di apparecchi, che spesso fa concentrare determinate tipologie d'esame in un ristretto numero d'ospedali. Quando questi apparecchi ci sono poi, quasi sempre c'è da risolvere il problema della carenza di personale, con i concorsi pubblici bloccati a causa dei tagli alla sanità...
Insomma, inviterei il ministro Brunetta a guardare prima la trave nel proprio occhio e in quello dei suoi colleghi, piuttosto chei occuparsi delle pagliuzze negli occhi altrui. I problemi vanno risolti alla radice. Il populismo può inizialmente entusiasmare le masse, ma imbrogliare tutti per sempre è impossibile. Prima o poi la resa dei conti arriva sempre.
4 commenti:
E' un caso clinico: tanto piccolo quanto inversamente idiota, é talmento pieno del suo nulla che imploderà spargendo merda per chilometri....
Forse Brunetta si è dimenticato che la nullafacenza per eccellenza è rappresentata dalla sua cricca delle libertà. Fatti vedere meno in giro cn due belle fighe sotto braccio e lavora di più, stronzo!
Sono daccrodo con te. Brunetta è solo un piccolo buffone di corte come i suoi simili. In realtà lui come tutti i ministri e non ultimo il dittatore in carica Berlusconi, vogliono smantellare i pilastri del “pubblico” per dar manforte al “privato” che tanto amano. Non vedono l’ora di poter dividere ogni briciola della grande torta su cui sono seduti seguendo la logico di tutte le destre di tutti i tempi. C’è la legge del più forte, del più ricco e del più furbo e a parere di questa gentaglia è la via maestra da tenere bene a mente. Se prevale lo Stato come fanno ad andare avanti le oligarchie della borghesia medio-grande imprenditoriale? Questo è il governo del più forte con i deboli e debole con i forti…quant’è vera la saggezza di Antonio Di Pietro!
parole sante, anzi... santissime
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