martedì 18 novembre 2008

La vita non ha prezzo!



Da Repubblica:
“Sono stupito e perplesso, l’accusa di omicidio volontario mi sembra di una gravità eccessiva, non mi pare che vi siano fatti tali da giustificare tale impostazione. Decideranno i giudici e la loro decisione sarà sovrana, ma confido che durante il percorso processuale saranno portate alla luce le vere responsabilità”. A dirlo è il presidente del Comitato tecnico di Confindustria sulla sicurezza nei luoghi di lavoro Samy Gattegno, in un’intervista a Repubblica, parlando della decisione del gup di rinviare a giudizio i vertici della Thyssen Krupp per omicidio volontario con dolo eventuale: “Quella sera alla Thyssen si è consumato un fatto gravissimo e sono convinto che la verità sarà accertata. Non so quali elementi abbia in mano la magistratura, ma so che il personale è la risorsa più pregiata che un’azienda possa avere, credo che non esista imprenditore che volutamente trascuri il tema della sicurezza. Lo dimostra il fatto che in tanti casi è il capo dell’azienda a morire assieme ai suoi operai, come si è visto anche a Bologna”.

Riguardo il numero degli incidenti sul lavoro, per Gattegno “sono sempre troppi, non ce ne dovrebbe essere nessuno. Ma l’Italia è nella media europea: stiamo parlando di 700 morti l’anno. Tantissimi, d’accordo, per evitare i quali è necessario fare tutto quanto possibile e anche di più. Ma ricordiamo che i morti sulle strade sono 7 mila”. Gattegno sottolinea anche le attività del Comitato tecnico di Confindustria che presiede: “Cerchiamo di diffondere la cultura della sicurezza. Il Comitato fa un’operazione capillare nelle grandi e soprattutto nelle piccole aziende, operando sul territorio con corsi di formazione per responsabili e dipendenti e sensibilizzando sul tema gli imprenditori e le categorie”.

Lo posso dire? Questa persona è un porco! Mi fa schifo! Ma come si fa a parlare con questa superficialità della perdita di vite umane? Come si fa a non considerare minimamente il dolore provato da intere famiglie distrutte, da figli che non vedranno più i loro padri o da mogli che non vedranno più i loro mariti?
Il lavoro è un diritto e un dovere, attraverso il quale l'uomo può vivere una vita dignitosa e giungere alla propria felicità. Non deve essere un mezzo per passare a "miglior" vita!!
I PADRONI QUANDO COMINCERANNO A CONSIDERARE LE VITE DEGLI OPERAI PIÙ IMPORTANTI DEL PROPRIO PROFITTO??

6 commenti:

SCHIAVI O LIBERI ha detto...

Quando moriranno loro forse.
Questa gente è meschina, ma il problema sono anche gli operai che ne condividono i valori.

BC. Bruno Carioli ha detto...

Per certuni gli operai sono merce: forza lavoro.

Anonimo ha detto...

condivido pienamente.
però aggiungi nel mucchio anche quei sindacalisti che si sono fatti corrompere per non denunciare la pericolosità dell'impianto.
compreso quello che è stato eletto.
caposkaw

Dario (Italianoallestero.com) ha detto...

Mai finché un governo li difenderà.
Blogger

il Russo ha detto...

Ricordo sempre che Scaiola era ministro dell'interno ai tempi del G8 e che definì Biagi ammazzato un rompicoglioni: ma stiamo a sentire ancora i suoi sproloqui?

il Russo ha detto...

p.s. Il mio commento sopra, ho dimenticato di scriverlo dandolo superficialmente per scontato, era riferito a Scaiola che sempre su Repubblica aveva espresso le stesse opinioni.